Lamezia Terme (Cz), l’associazione culturale "Centro Studi Aletheia”: Servizi teatrali? Si cambi registro nell’interesse pubblico”

"Se il nostro impegno civico ha lo scopo di analizzare le problematiche cittadine da un'ottica diversa da quella che ha tenuto banco in decenni di politica, cercando di suscitare un nuovo dibattito pubblico tesso ad un rinnovamento reale della città, bandendo privilegi e vecchi retaggi culturali che hanno ingessato Lamezia, ci sembra opportuno entrare nel merito della questione dei Teatri e, in particolare, del Teatro Grandinetti, finora unica struttura fruibile, che sta tenendo banco in questi giorni in città.

Senza entrare nel merito dell'economicità dell'acquisto della struttura da parte del Comune, con una spesa più di cinque milioni di euro per acquistare neanche la piena proprietà del teatro, limitata da un diritto di palco di stampo ottocentesco e senza essere preceduta da un piano economico pluriennale finalizzato alla valorizzazione della struttura e alla previsione del ritorno dell'investimento in un tempo prefissato.

Non vogliamo neanche parlare della oramai stucchevole storia dell'appalto dei servizi teatrali, partito per la gestione, fino al mese di giugno 2018, di tutti i teatri, due dei quali non agibili.

Non vogliamo, parlare, infine, neanche dei contributi indiretti, senza bando, ad alcune associazioni che hanno utilizzato, gratuitamente, il teatro.

Vogliamo, invece, parlare del futuro dei teatri affinché non si ripetano gli errori del passato.

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Intanto, la Commissione deve decidere ed anche in fretta se la gestione dei teatri dovrà essere diretta o in concessione.

Nell'uno o nell'altro caso, la gestione non può essere passiva come attualmente lo è di decine di migliaia di euro.

La gestione, inoltre, non deve discriminare le associazioni culturali: tutte hanno il diritto ad ottenere il medesimo trattamento.

Il regolamento sulle attività culturali va sicuramente rivisto, reso più chiaro, instituendo un organo consultivo - costituito non solo dalle associazioni culturali ma anche dalle associazioni dei cittadini - ove non dovrebbe far parte chi eventualmente gestisce i teatri.

Infine, tutti i contributi, anche indiretti, come l'uso gratuito della struttura, devono essere erogati con avviso pubblico, come previsto dalla legge.

Se così farà la Commissione straordinaria, non ci sarà più spazio per comportamenti prepotenti e solo allora le strutture teatrali saranno davvero dei cittadini e non prerogativa di pochi privilegiati". Lo afferma l'associazione culturale "Centro Studi Aletheia".