Catanzaro, Serrao (FdI-An): "Uso strutture sportive nella discrezionalità personale dell'Assessore Cavallaro"

"Può la città di Catanzaro lasciare l'uso delle strutture sportive nella discrezionalità "personale" dell'assessore allo Sport, diventato magicamente "passepartout"?
Fermo restando che le strutture, poche, devono ritornare nella disponibilità della città, in tempi ragionevoli e che, le stesse devono essere adeguate ed aperte alle esigenze delle società sportive cittadine, inclusi gli sport cosiddetti minori, tutto questo non consente a nessuno di superare le procedure di trasparenza e di equità, che sono garanzia di un Amministrazione Municipale, nello specifico quella di Catanzaro". Lo scrive Alfredo Serrao, di Fratelli d'Italia, Alleanza Nazionale Catanzaro.

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"A tal proposito appare abbastanza irrituale, giusto per non sottolineare che potrebbe configurarsi l'abuso di ufficio, che proprio un Assessore comunale, quello allo Sport, possa "motu proprio" , come da sua nota prot. 14096/09.02.2018, disporre l'utilizzo di una struttura comunale – il palazzetto dello sport "S.Gallo" – superando le prescrizioni degli organi deputati alla valutazione dei rischi, ma soprattutto superando le disposizioni di legge che scindono – come la legge Bassanini – l'indirizzo politico dalla responsabilità amministrativa che resta esclusiva azione della dirigenza del settore.
Ma, ancora di più, se la procedura adottata dall'assessore Cavallaro ha una sua legittimità sul piano amministrativo e non espone l'amministrazione municipale a rischi di sostenibilità sul piano legale, allora sia proprio quest'assessore, usando il passepartout, a consentire alla città di usufruire di altre strutture allo stato ferme sul binario morto, come il Palagreco, i campi di calcio di Siano, il Verdoliva ed il Curto nel quartiere Lido (?) Resta speranza e misericordia che sono d'obbligo, ma sappiamo già che non bastano, se dopo tre mesi Cavallaro non ha prodotto nulla, salvo essersi consegnato alla storia come l'assessore Silvan - sim sala bim - che fa apparire e scomparire lo sport in città.
Che la gestione della delega allo sport da parte di Cavallaro – sorvoliamo per cristiana misericordia su quella all'ambiente – sia quantomeno improntata all'improvvisazione ed alla supponenza è fatto conclamato e controfirmato ormai. Di questo noi di Fratelli d'Italia ci dissociamo richiamandoci ai valori di legalità che attengono al dna del nostro partito, per come ci dissociamo dall'appartenenza – molto presunta – dello stesso assessore Cavallaro e di tutto il movimento Officine del Sud al nostro partito di Fratelli d'Italia, che è e resta un'altra storia dove il valore dell'amicizia e della modestia non si conciliano con uno status ed un agire che, certamente non brilla in termini di trasparenza. Convalidare la loro non appartenenza – Officine del Sud – non richiede grandi ragionamenti, basta saper leggere i dati delle urne, anche solo all'interno delle mura cittadine ed il gioco è presto fatto.
Tuttavia sul principio di legalità chiediamo al sindaco Sergio Abramo un analisi attenta della vicenda, che non è una boutade e tantomeno la classica buccia di banana. Ma, resta un fatto sostanziale che forse suggerirebbe il ritiro della delega a Cavallaro, atteso che un atto di gestione non è materia politica, visto che lede la legge Bassanini, come potrebbe confermare il Segretario Generale. Tutto questo perché amministrare anche politicamente non si ferma alla classica vanità del macaco".