Nel pomeriggio del 29 maggio, al ʺCivico Trameʺ di Lamezia Terme gli studenti della ʺJames Madison Universityʺ, Virginia (USA), hanno incontrato i rappresentanti della Fondazione Trame e dell'Associazione Antiracket Lamezia alla presenza del sindaco della città Paolo Mascaro.
Durante il meeting i ragazzi dell'università statunitense hanno avuto la possibilità di arricchire le loro conoscenze nell'ambito della criminologia – disciplina principale del loro percorso di studi – interagendo con alcune personalità dell'antimafia lametina e ponendo loro domande rispetto alle specificità del territorio calabrese nell'attività di contrasto della criminalità organizzata.
A prendere la parola Maria Teresa Morano, responsabile regionale delle associazioni antiracket calabresi, che ha spiegato il ruolo e la storia dell'antiracket a Lamezia. L'associazione, nata nel 2005 dall'iniziativa di 13 imprenditori, oggi è composta da 50 soci che, prendendo coscienza dell'ormai insopportabile diffusione del racket e delle estorsioni, per esperienza diretta o indiretta, hanno pensato di reagire unendo le loro forze. Morano ha illustrato agli studenti le criticità del territorio calabrese: la difficoltà di denunciare individualmente e la soggezione che fino a poco tempo fa ancora si provava nella pronuncia della parola ʺpizzoʺ. Molti progressi, nondimeno, sono stati raggiunti negli ultimi anni, da un lato grazie alle numerose operazioni che la magistratura ha portato avanti (arrestando centinaia di vecchie e nuove leve della 'ndrangheta) e dall'altro grazie alla promozione della cultura dell'antimafia della quale ʺTrame Festivalʺ è una delle espressioni più significativa e incisiva.
Si è passati quindi alla testimonianza del vice presidente dell'Associazione Antiracket Lamezia Francesco Palmieri che ha raccontato la propria esperienza di denuncia, sottolineando il supporto e la vicinanza avuta dai soci dell'Associazione Antiracket e dalle forze dell'ordine, che gli hanno dato forza e coraggio in un momento difficile della propria storia personale ed imprenditoriale.
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L'intervento del sindaco Paolo Mascaro si è inserito nel dibattito con gli studenti per dare risposta a un loro interrogativo riguardo il rapporto tra la mafia e le istituzioni. In maniera ferma e chiara Mascaro ha asserito che «la 'ndrangheta è la forma di criminalità più subdola e pericolosa perché riesce ad infiltrarsi ovunque. Un individuo implicato in affari mafiosi si può insinuare in tutti i sistemi di governo della città, ed è proprio questo fattore di presenza nascosta che rende la mafia molto pericolosa». Rispetto a ciò «è fondamentale l'abilità e la volontà della comunità di respingere anche la minima parvenza di illegalità. Dal canto loro – ha ribadito Mascaro – le istituzioni, devono agire nell'immediato e senza paura, ad esempio confiscando i beni alla mafia e riassegnandoli alla comunità per fini sociali, imbastendo delle azioni concrete e dimostrative contro le organizzazioni criminali».
A descrivere il Trame festival è stato Tommaso De Pace direttore della Fondazione Trame, che ha raccontato come la manifestazione sia nata per affiancare all'attività di denuncia dell'associazione antiracket un'azione culturale di prevenzione e cambiamento rispetto ai comportamenti mafiosi. De Pace ha continuato parlando di ogni aspetto del festival, che, giunto alla settima edizione, ha sempre offerto un cartellone ricco di proposte: dai libri, alla musica e al teatro, riuscendo ad attirare ogni anno in città oltre diecimila presenze. Distinguendosi, così, come una delle manifestazioni più partecipate e che la città di Lamezia Terme ormai sente propria. Trame non si limita ai giorni del festival, ha precisato de Pace, ma propone iniziative sul territorio locale e nazionale 365 giorni all'anno, per dare continuità ad un progetto unico nel panorama regionale, nazionale ed internazionale, inerenti al tema dei libri sulle mafie.
A prendere parte al dibattito anche i volontari del festival che hanno raccontato la loro esperienza, sottolineando l'importanza di Trame non solo dal punto di vista dell'impegno civile ma anche per l'interazione sociale che ne consegue; il festival ospita, infatti, giovani provenienti da tutta Italia. Partecipare è, inoltre, un'opportunità unica, secondo i volontari in particolar modo per chi vuole cimentarsi nel giornalismo o sogna di fare lo scrittore, in quanto potrà mettersi alla prova in prima persona e avrà l'occasione di conoscere molti autori e professionisti del settore.
L'incontro al ʺCivico Trameʺ è stata soltanto una delle tappe previste durante il viaggio che gli studenti universitari degli States stanno intraprendendo in Italia e fa parte di un progetto sperimentale dalla Fondazione Trame e della rete delle associazioni antiracket.
Il 30 maggio, infatti, saranno a Cosenza e il 31 a Pomigliano D'Arco (NA) per un confronto con le associazioni antiracket delle rispettive città, e, infine, a Roma il 5 giugno, nella prestigiosa sede dell'Istituto dellaEnciclopedia Italiana Treccani.
Qui è previsto un breve intervento di Loredana Lucchetti su cosa rappresenta la Treccani, sulla consolidata collaborazione tra Treccani e Trame Festival, sui progetti in corso e futuri di questa pluriennale collaborazione. Gli studenti, nell'occasione incontreranno due autori impegnati sui temi delle mafie. Il fotografo Tony Gentile dell'agenzia Reuters, autore del celebre scatto, divenuto icona dell'antimafia, che ritrae Falcone e Borsellino uccisi nelle stragi a Palermo ed il suo libro"La Guerra" che racconta proprio quegli anni. L'altro autore è il giornalista della BLOOMBERG JOHN FOLLAIN del quale gli studenti hanno già letto i sui due libri editi da Hodder&Stoughton "The Last Godfathers" e "Vendetta: The Mafia, Judge Falcone and the Quest for Justice". L'incontro sarà moderato dal giornalista e direttore artistico del Trame Festival Gaetano Savatteri.