Il Ministro Fedeli a Catanzaro: "La scuola sta cambiando grazie alla riforma"

"Dopo i dati pubblicati dall'Ocse oggi dovrebbe essere una bella giornata. Abbiamo recuperato e per questo siamo molto attenti all'inclusione scolastica". Lo ha detto la ministra dell'Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli, parlando con i giornalisti a Catanzaro a margine di un incontro sul tema "La sfida della comunità educante in Calabria", organizzato dalla Regione Calabria e dall'Ufficio scolastico regionale. "Si deve intervenire in maniera concreta, comunque - ha aggiunto - per prevenire la dispersione scolastica. Al contempo occorre puntare sulla qualità dei docenti e sui progetti educativi, ponendo una grande attenzione a tutto ciò che riguarda il sistema scuola, sia quello interno che quello esterno".

 

"La scuola italiana sta cambiando e lo sta facendo grazie alla 'Buona Scuola'. E questo cambiamento - ha aggiunto - sta avvenendo attraverso l'applicazione delle parti migliori e qualificanti della riforma".

"Bisogna dare maggiore valore, anche riconoscendo loro un maggior valore economico, a tutte le figure che orbitano intorno e dentro la scuola. Non è pensabile realizzare nessun obiettivo se non si parte da questo". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli a Catanzaro nel corso di un incontro sul tema "La sfida della comunità educante in Calabria". "La cosa più drammatica - ha sottolineato il ministro - è che sui temi della scuola ci si divida a livello partitico perché ne deriva un conflitto che si ripercuote sui giovani e sul loro futuro. Il confronto sulle tematiche dell'istruzione è necessario per avere una prospettiva più ampia, è giusto e democratico, ma non deve andare a discapito dei ragazzi che sono il futuro di tutta l'Italia".

"Trovo impensabile leggere sui giornali titoli che mettono in contrapposizione la scuola del merito con la scuola dell'opportunità e dell'uguaglianza". Così il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha commentato le reazioni ai dati Ocse apparse oggi sulla stampa. "La questione meritocratica e quella dell'inclusione - ha aggiunto - vanno di pari passo. Chi contrappone l'una all'altra è meglio che torni a scuola".

 

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"La crescita del Sud, non è soltanto un interesse locale e della Calabria, ma interessa tutto il Paese. Qui, oggi, si sta cercando di creare un sistema che parte dal basso e che mira alla comunità educante coinvolgendo tutte le parti sociali del territorio, per questo voglio che questo metodo venga presentato al Miur. Questa idea - ha aggiunto il Ministro - è molto più vicina alle richieste dell'Onu di quanto non lo siano molte altre perché mira ad includere nella realizzazione di una buona scuola anche le famiglie ed il tessuto sociale. Solo contrastando la povertà educativa si può contrastare anche la povertà economica. É da qui che si parte"

All'incontro hanno partecipato il direttore generale dell'ufficio Scolastico regionale, Diego Bouché; l'assessore regionale alla Scuola, Federica Roccisano, e il garante dell'Infanzia e l'adolescenza, Antonio Marziale. "Quello che è importante in questo progetto - ha detto Federica Roccisano - è l'idea di comunità, di un gruppo di persone che ha in comune un'unica visione sull'educazione dei nostri ragazzi, visione che non finisce sui banchi di scuola ma coinvolge le realtà tutte che ruotano intorno al pianeta scuola". "La Calabria - ha sottolineato, da parte sua, il direttore Bouché - è un territorio complesso, però le scuole calabresi si tengono al passo mettendo in atto anche delle buone pratiche come l'alternanza scuola lavoro che in alcuni istituti è stata sviluppata a tal punto da diventare un esempio nazionale". Secondo Antonio Marziale, "stiamo vivendo un momento in cui la scuola è in difficoltà ed è sfilacciata dalla famiglia. A rimetterci, però, sono i ragazzi. Bisogna veramente iniziare ad utilizzare le regole del buon senso. C'è da andare oltre le leggi e gli slogan, riaccendendo ruoli e autorevolezze. Questo va fatto nelle scuole. Non bastano più le buone intenzioni, bisogna fare".