Resti donne in villa: celebrato funerale a 5 anni scoperta. I corpi tumulati al cimitero di Catanzaro

Hanno finalmente ricevuto degna sepoltura i resti di Elisabetta Grande e sua figlia Maria Belmonte i cui cadaveri vennero ritrovati il 13 novembre del 2012 in una intercapedine della casa di Castelvolturno (Caserta) dopo che erano scomparse nell'aprile nel 2004. Per la loro morte era stato indagato il marito e padre Domenico Belmonte, ex medico del carcere di Poggioreale (Napoli), morto nel gennaio scorso. I resti delle due donne sono rimasti sino ad oggi nell'istituto di medicina legale di Bari. Oggi, dopo la cerimonia funebre svoltasi nella chiesa dell'Immacolata, sono stati tumulati in una cappella del cimitero di Catanzaro, loro città di origine, "con la consolazione - ha detto padre Nicola Coppolletta durante la messa - che potranno finalmente riposare assieme alle persone che le hanno amate in vita". "Resterà un mistero su come siano morte - ha aggiunto il rettore della basilica - di sicuro hanno sofferto pene indicibili, mi inchino davanti ai loro resti invocando per loro pace eterna". Il parroco ha voluto poi pubblicamente ringraziare il fratello di Elisabetta Grande, Lorenzo, che "con caparbietà ha lottato affinché Elisabetta e Maria potessero tornare dai loro cari". Lorenzo Grande, al termine della funzione, ha ringraziato i presenti e ha ricordato il grande amore della madre verso Elisabetta e Maria: "Mamma - ha detto - ti ho riportato le tue ragazze". Alla funzione erano presenti anche la conduttrice del programma di Raitre "Chi l'ha visto" Federica Sciarelli e il giornalista Fabrizio Franceschelli, tra i primi a occuparsi della scomparsa delle due donne. Al termine della funzione religiosa è intervenuta l'avvocato Stefania Figliguzzi del centro antiviolenza della provincia di Catanzaro per invitare i presenti ad "un momento di riflessione per prestare attenzione alle richieste d'aiuto silenziose che arrivano da donne che come Elisabetta e Maria non hanno avuto la fortuna di incontrare il principe azzurro".

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