Disarticolata cosca Giampà, fondamentale utilizzo del carcere duro

bombardieri gratteri"La nuova generazione ha preso il posto dei detenuti al 41 bis della cosca Giampa' e di quegli elementi che hanno deciso di collaborare con la giustizia. Colpendo le nuove leve abbiamo disarticolato la famiglia Giampa', anche se non a pieno" ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, illustrando gli esiti dell'operazione.

Nel corso della conferenza stampa, come riporta l'Agi, alla presenza del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, del questore Amalia Di Ruocco, del capo della squadra Mobile, Nino De Santis, del vice, Angelo paduano, e del responsabile del Commissariato di Lamezia Terme, Antonio Borrelli, e' stata evidenziata l'importanza dell'inchiesta che colpisce i giovani che avevano preso in mano le redini della cosca.

Il gruppo era riuscito ad avviare "una estorsione sistematica - ha detto Gratteri - tipica del controllo e dell'egemonia sul territorio". Anche il procuratore aggiunto Bombardieri ha evidenziato l'importanza dell'inchiesta, portata avanti con intercettazioni, effettuate anche in carcere, e con le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che hanno confermato l'impianto accusatorio. Bombardieri ha evidenziato la capacita' del clan di mutare la propria forma dopo ogni operazione, fino a portare le nuove leve "per fare fronte alla mancanza dei capi". "Questa - ha aggiunto Bombardieri - e' la conferma che Lamezia Terme ha la possibilita' di ribellarsi ad una organizzazione criminale non piu' radicata e storicizzata".

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"Il carcere duro contro gli esponenti delle organizzazioni mafiose e' fondamentale perche' recide ogni contatto con l'esterno". A sostenere l'importanza del 41 bis sono stati, sempre secondo quanto sostiene l'Agi, i vertici della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con il procuratore capo Nicola Gratteri e l'aggiunto Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa che si e' svolta a Catanzaro per illustrare i particolari dell'operazione "nuove leve" contro la cosca Giampa' di Lamezia Terme. Bombardieri ha spiegato che "l'importanza del 41 bis e' stata confermata anche dai collaboratori di giustizia. Domenico Giampa', 36 anni, ha raccontato di avere assunto un particolare rilievo nella gestione del clan dopo essere riuscito a dialogare con l'esterno nonostante fosse in carcere, mentre altri esponenti della cosca erano stati associati al 41 bis o erano diventati collaboratori di giustizia". Anche il capo della Squadra mobile di Catanzaro, Nino De Santis, ha ricordato che "Vincenzo Giampa', alias "Camacio", in carcere ha fatto azioni di proselitismo, per questo - ha spiegato - e' fondamentale il 41 bis per evitare che proprio il carcere diventi una scuola per la criminalita' e fucina di progetti criminosi".