Interventi di by pass: la casa di cura Sant’Anna di Catanzaro tra le più virtuose in Italia

Catanzaro- S.Anna HospitalIn Italia una struttura sanitaria su due (49%) non rispetta i volumi minimi di attivita' fissati dal Ministero della Salute per quanto riguarda gli infarti. Solo il 51% raggiunge infatti i 100 casi annui di infarto miocardico acuto di primo ricovero. E' quanto emerge da un'indagine di Doveecomemicuro.it, il primo motore di ricerca che aiuta i cittadini nella scelta della migliore struttura sanitaria per la propria Salute, e rappresenta un campanello d'allarme non soltanto in termini di riorganizzazione della rete ospedaliera. Per quanto riguarda l'infarto miocardico acuto, le strutture piu' virtuose che rispettano i volumi minimi di ricoveri, sono principalmente al Nord (45%), seguono il Sud e le Isole (34% complessivo) e il Centro Italia (21%). In particolare si distingue l'Emilia Romagna con le strutture Ospedale di Parma e l'Arcispedale Sant'Anna (Cona) e la Campania con l'Azienda Ospedaliera A. Cardarelli di Napoli. Se si tiene conto della minore mortalita' a 30 giorni dal ricovero nel rispetto dei volumi, la classifica dei cinque migliori ospedali riserva qualche sorpresa. Al primo posto troviamo l'Ospedale Civile di Guastalla (Emilia Romagna) seguito dallo Stabilimento San Bartolomeo di Sarzana (Liguria), l'Ospedale di Bentivoglio (Emilia Romagna), l'Ospedale Civile San Giovanni di Dio - Frattamaggiore, Napoli (Campania) e l'Ospedale Santa Croce - Castelnuovo Garfagnana, Lucca (Toscana).

--banner--

Prendendo in esame gli interventi di by pass aorto-coronarico la situazione peggiora: il 76% delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate non rispetta i volumi minimi (200 interventi chirurgici all'anno per struttura). Il 24% virtuoso è distribuito nel territorio senza grandi differenze geografiche. Così troviamo in cima alla classifica degli ospedali che effettuano più interventi di by-pass l'Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi, Salerno (Campania), l'Ospedale Borgo Trento, Verona (Veneto), la Casa di Cura Sant'Anna Hospital, Catanzaro (Calabria). Tra le prime cinque strutture che, anche in questo caso, rispettano i volumi minimi e hanno un basso tasso di mortalita' troviamo al primo posto Citta' di Lecce Hospital (Puglia), Ospedale di Parma (Emilia Romagna), Ospedale Mazzini, Teramo (Abruzzo), Casa di Cura Sant'Anna Hospital, Catanzaro (Calabria) e Fondazione Gabriele Monasterio, Pisa (Toscana). Per avere il quadro complessivo degli interventi al cuore in Italia, Doveecomemicuro.it ha preso in considerazione anche l'intervento di aneurisma all'aorta addominale non rotto, ovvero quell'intervento usato per correggere una dilatazione dell'aorta addominale prima che questa si rompa. La situazione in Italia e' simile a quella del by-pass: il 76% delle strutture non rispetta i volumi minimi (60 interventi annui). La distribuzione di queste strutture e' a favore del Nord Italia (56%), con una menzione all'Ospedale San Raffaele di Milano (Lombardia), il Presidio Molinette di Torino (Piemonte) e il Policlinico Umberto I a Roma. Considerando le strutture con minor tasso di mortalita' e che rispettano i volumi minimi, emergono come migliori Azienda Universitaria Careggi di Firenze (Toscana), Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia (Lombardia), Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (Toscana), Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (Toscana), Fondazione Poliambulanza di Brescia (Lombardia).Come descritto in precedenza, il volume di attivita' di una struttura sanitaria e' una caratteristica misurabile del processo e ha un impatto sull'efficacia e sull'esito delle cure. Il rispetto delle soglie ministeriali influirebbe quindi positivamente sulle prestazioni relative alle malattie del sistema circolatorio che rappresentano da anni, insieme ai tumori, la piu' frequente causa di morte in Italia. Se tra gli uomini queste due patologie hanno lo stesso peso (il 34% circa), tra le donne le malattie cardiovascolari (41,2%) superano di molto i tumori (25,2%). Piu' ci si sposta verso età più elevate e pù' questa tendenza e' evidente: dopo i 75 anni infatti le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte in entrambi i generi.