Emergenza gelo, il Presidente UPI Bruno: "Servono più risorse per le provincie per gestire strade e scuole"

brunoenzo 500Serve "un intervento finanziario incisivo a sostegno della nostra indispensabile azione amministrativa". Intervento senza il quale – soprattutto alla luce della drammatica situazione che si è venuta a determinare dopo l'eccezionale ondata di gelo e maltempo degli ultimi giorni - "le Province calabresi non saranno più in grado di garantire i servizi e quindi la sicurezza dei cittadini in settori fondamentali della vita pubblica, come la viabilità e l'esercizio del diritto allo studio in ambienti sani e sicuri". E' l'allarme lanciato dal presidente dell'Unione delle Province italiane della Calabria, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che ha scritto una lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni, alla deputazione calabrese, al presidente e al direttore dell'Upi nazionale e per conoscenza ai prefetti e ai presidenti delle Province Calabresi. Quello che Bruno, nella veste di presidente dell'Upi Calabria, chiede alla deputazione calabrese è proprio di farsi carico dell'emergenza finanziaria, mobilitandosi per "le determinazioni necessarie a supportare gli Enti intermedi nell'esercizio delle funzioni fondamentali affidate dalla legge, in attesa di conoscere l'evoluzione legislativa relativa al mantenimento delle Province in Costituzione, anche attraverso appropriate modifiche al decreto mille proroghe (D. L. 244/2016) in fase di approvazione".
"L'ondata di maltempo straordinaria che ha colpito tutte le regioni meridionali, compresa la Calabria, ha messo in evidenza ancora una volta le grandi responsabilità a cui sono chiamate le Province nella gestione di funzioni fondamentali per la fruizione di servizi primari per le nostre comunità, come sicurezza e buon funzionamento di viabilità ed edilizia scolastica – scrive il presidente dell'Upi Calabria, Enzo Bruno -. L'ondata di gelo eccezionale, peggiorata in seguito alle copiose nevicate anche a bassa quota, ha determinato un impegno straordinario delle Province calabresi che oltre a mobilitarsi per garantire la percorribilità lungo le arterie provinciali intervenendo con mezzi spargisale e spazzaneve soprattutto nelle aree interne, hanno impegnato i settori tecnici per verificare la funzionalità degli impianti di riscaldamento delle scuole di competenza provinciale, intervenendo per tamponare e risolvere le criticità emerse. Numerosi, infatti, sono stati gli impianti bloccati a causa delle condutture gelate: l'ondata di maltempo ha causato anche rotture importanti di tubature che hanno richiesto interventi urgenti a cui le Province devono fare fronte con le insufficienti risorse economiche a disposizione".
"Tanti sono stati gli sforzi messi in campo dalle Province in questi ultimi mesi, nell'affrontare le numerose difficoltà economiche determinate dall'attuazione della legge di riforma del sistema degli enti locali: abbiamo garantito l'esercizio delle funzioni fondamentali a partire dalla sicurezza degli edifici scolastici e dalla manutenzione ordinaria e straordinaria sulle strade provinciali, mettendo in primo piano la qualità dei servizi. Inoltre, dal 2014 ad oggi, siamo riusciti anche a sostenere le spese relative alla gestione ottimale delle funzioni residuali, come ad esempio cultura e gestione dei Parchi, senza alcuna garanzia formale da parte della Regione – si legge ancora nella lettera -. Ma nell'attesa di conoscere il destino delle Province dal punto di vista legislativo, in seguito alla decisione assunta con il referendum consultivo dello scorso 4 dicembre che ne determina il mantenimento del profilo costituzionale, è urgente la definizione di un percorso che permetta agli Enti intermedi di avere a disposizione le risorse necessarie per affrontare le emergenze strutturali determinate dall'emergenza gelo: servono fondi consistenti per intervenire nell'ordinario, per procedere con le perizie per le manutenzioni straordinarie, per mantenere la sicurezza di strade e scuole. Risorse praticamente azzerate dai continui tagli a cui le Province sono state sottoposte negli ultimi anni dalle successive leggi di bilancio nel 2015, 2016 e nel 2017 che hanno drasticamente e drammaticamente ridotto i fondi a disposizione anche per l'esercizio delle funzioni fondamentali, viabilità e gestione degli istituti scolastici. Qualora dovessero, infatti, essere confermati i 700 milioni di tagli previsti dalla legge di bilancio 2017, le Province non sarebbero in grado di approvare i bilanci e quindi di garantire i servizi all'utenza".

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"Vista la situazione finanziaria drammatica, aggravata dall'emergenza maltempo che ci ha costretto a moltiplicare gli interventi di manutenzione ordinaria e di "somma urgenza" su strade e scuole, nella mia qualità di presidente dell'Upi Calabria chiedo alla rappresentanza parlamentare della nostra regione di prendere in considerazione in maniera urgente la situazione delle Province calabresi di mobilitarsi per le determinazioni necessarie a supportare gli Enti intermedi nell'esercizio delle funzioni fondamentali affidate dalla legge, in attesa di conoscere l'evoluzione legislativa relativa al mantenimento delle Province in Costituzione, anche attraverso appropriate modifiche al decreto mille proroghe (D. L. 244/2016) in fase di approvazione – conclude il presidente Bruno -. La sicurezza dei cittadini che percorrono ogni giorno migliaia di chilometri di strade provinciali e di migliaia di studenti che frequentano gli istituti scolastici di competenza è affidata alle Province, che hanno garantito la funzionalità del sistema con grande capacità gestionale nonostante l'assoluta insufficienza di risorse a disposizione. Ma, anche a fronte della situazione drammatica aggravata dalle emergenze determinate negli ultimi giorni, senza un intervento finanziario incisivo a sostegno della nostra indispensabile azione amministrativa, le Province calabresi non saranno più in grado di garantire i servizi e quindi la sicurezza dei cittadini in settori fondamentali della vita pubblica, come la viabilità e l'esercizio del diritto allo studio in ambienti sani e sicuri".