Lamezia, il Collettivo Riscossa Studentesca denuncia: "Scuole senza riscaldamenti"

"Oggi 9 gennaio, al rientro a scuola dalle vacanze natalizie, gli studenti sono stati costretti a rimanere in classe con cappotti, sciarpe e cappelli a causa delle basse temperature nelle scuole.
Una scuola che dovrebbe garantire un minimo di diciotto gradi all'interno, una scuola che dovrebbe essere la seconda casa di tutti i ragazzi... E invece no. Termosifoni spenti o accesi solo dopo l'ingresso a scuola, dopo più di quindici giorni di chiusura.
Tutto ciò a causa del menefreghismo della provincia e del comune che si sono lavati le mani da questa grave situazione che mette ancora una volta in discussione il diritto allo studio di ogni ragazzo". Lo afferma il Collettivo Ri-Scossa Studentesca.

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"Come si fa a considerare amministratori chi non prevede determinate situazioni e non mette al primo posto l'incolumità e la salute degli studenti, dei professori stessi e degli operatori scolastici tutti?
Il collettivo Ri-scossa studentesca si fa nuovamente portavoce dei disagi degli studenti, molti dei quali domani non andranno a scuola, proprio per protestare e contestare questa situazione insostenibile nonché per l'effettiva difficoltà a svolgere le lezioni in queste condizioni".