Parco Gancìa: una pianta di tiglio in memoria del Presidente del Centro Studi Anthurium, Francesco Ruberto

Il Presidente del Centro studi Anthurium Francesco Ruberto, a quasi otto mesi dalla sua scomparsa, è stato ricordato, in occasione del suo compleanno, al Parco Gancìa di Lamezia Terme con la benedizione di una pianta di tiglio in sua memoria e con una messa in suo suffraggio celebrata da Don Armando Augello. A promuovere l'iniziativa è stata Franca Adriana Isgrò, Presidente dell'Associazione "Via degli ulivi di Franco Costabile", che ha in gestione la cura del parco. "Volevo si ricordasse un uomo, una persona sensibile - ha detto Franca Isgrò - che ha amato la cultura, la sua città e con il Premio Anthurium ha dato risalto al territorio. Francesco era amante della natura. L'albero di tiglio di questo parco a lui dedicato è un albero rigoglioso, simbolo di longevità, allo stesso modo rimarrà indelebile il suo ricordo".

Durante l'incontro è stata ricordata la figura di Francesco Ruberto. Chi si prodiga per lo sviluppo sociale e culturale del territorio viene celebrato e conosciuto per le azioni prodotte e le innumerevoli occasioni di crescita per la collettività. Sono pagine che segneranno per sempre la storia di Lamezia Terme. Rimarranno, infatti, indelebili le testimonianze culturali che, attraverso il venticinquennale impegno del Centro Studi Anthurium, hanno contrassegnato un quarto di secolo, dando lustro alla comunità lametina e calabrese. Numerosissime le personalità di rilievo, dal campo medico a quello scientifico, giuridico, storico, cinematografico e dello spettacolo che sono venute ad onorare la Calabria ed il Centro Studi, ma che lo stesso Centro Studi ha onorato e gratificato nello splendido scenario delle Terme di Caronte. Il Centro studi Anthurium, di cui Francesco Ruberto era Presidente, è riuscito in questa impresa: creare un fermento culturale attraverso un lavoro certosino compiuto durante tutto il corso dell'anno. Nulla era lasciato all'improvvisazione, ma era frutto di studio, ricerca, conoscenza. Un impegno culturale che aveva anche una forte valenza sociale per un territorio martoriato da tante sofferenze. Il principale antidoto per una comunità che vuole riscattarsi e rilanciarsi. L'impegno sociale di Francesco si è caratterizzato anche e soprattutto come terziario dei Minimi di San Francesco di Paola. Tempo speso al servizio della sua comunità alla stregua dei precetti del Santo Patrono della Calabria. Una vita dedicata alla famiglia, a sua moglie Giuditta, conosciuta sin dai tempi dell'adolescenza ed ai suoi figli Vincenzo, Francesca Maria e Nicola, inculcando loro valori e sentimenti e avviandoli, tutti e tre, agli studi scolastici e universitari.

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La sua ricchezza umana trapelava con il suo sorriso pronto a stemperare le tensioni che quotidianamente possono insorgere, riuscendo a rasserenare anche gli animi più tristi. Una passione verso la vita che si è manifestata anche attraverso il teatro e una passione verso la natura, maturata sin dai tempi dell'Università dove ha conseguito la laurea in Scienze Naturali. La natura è stata da sempre difesa e tutelata nel corso della sua vita professionale e umana con interventi di prevenzione a difesa del territorio, intrattenendo anche rapporti di collaborazione con le istituzioni scolastiche. Alto senso del dovere, estrema sensibilità e integrità morale segneranno per sempre il suo ricordo, vivo ogni giorno nella comunità lametina.