Serrao (FdI-An): “L’insana Sanità e…l’albero di Natale”

"Natale è ormai alle porte, la festa della famiglia, la ricorrenza che trasmette il calore della solidarietà e dell'accoglienza, la festa che in Calabria, come sempre non celebra i valori, ma mette in evidenza puntualmente le negatività croniche e storiche di questa terra e di chi la governa, o dice di farlo, immaturamente e presuntuosamente. Il nostro Natale "calabrese" è segnato da sventure, da alberi pericolanti e da pastori erranti, visto che i Re Magi non giungono per il blocco del patto di Schengen: quindi niente doni, ma solo quelli autoctoni come una Sanità insana e sempre malata. Non è certamente una notizia l'attivazione, in un ragionamento normale, del reparto di cardiochirurgia a Reggio Calabria, per come non è una notizia, fatto salvo l'aspetto umano, il decesso del giovane calabrese, sfortunato questo si, nel trasferimento dalla città dello stretto a Catanzaro. Tantomeno è notizia il passaggio di testimone presunto e presuntuoso della governance della sanità calabra dai commissari Scura e Urbani, al governatore Oliverio, che ha il sapore dello scippo, come se al presepe avessero rubato nella notte la stella cometa! Ben altre sono i doni che ci aspettiamo da questo Natale! Vorremmo una Sanità che sappia curare la cronicità della malattia, incidendo anche sui costi, per come vorremmo il riconoscimento di quelle professionalità e di quegli sforzi umani ed imprenditoriali di quanti, ed il Marrelli Hospital è ormai esempio, spendono passione e progettualità per dare alla Calabria un qualcosa che sia seriamente competitivo nella migrazione sanitaria. Vorremmo un dipartimento regionale alla salute, che faccia salute e che non sia centro di potere, poi non tanto occulti sul piano delle responsabilità anche politiche, che ottemperi al suo dovere amministrativo, indipendentemente da chi regge il timone. Vorremmo una burocrazia non sempre e comunque vilmente schierata al potentato di turno, come le Asp territoriali, che consumano spacciandoli per atti amministrativi, una sequela infinita di reati penali, sulla malattia ormai diventata un disturbo burocratico. Vorremmo una Chiesa che sappia celebrare degnamente il Giubileo della Misericordia, che abbia il coraggio di prendere posizione, dove i presuli sappiano tuonare dai pulpiti contro il malaffare sanitario, non andandoci spesso a braccetto nascosti dietro i paramenti sacri e che, identifichino come mafia non solo e soltanto quella riconosciuta dai manuali. Vorremmo una magistratura ordinaria, inquirente e contabile che sappia riconoscere le notizie di reato, molte volte scritte sugli organi di stampa e che, faccia realmente pagare, anche in soldoni, le porcherie del sistema, restituendo ai calabresi uno spiraglio di futuro. Vorremmo una politica dove la responsabilità non sia un eccezione, dove si abbia il coraggio di alzare la voce, di reprimere i potentati interni ai dipartimenti regionali, soprattutto, che abbia dignità e che non sia solo e soltanto casta di sordomuti istituzionali. Vorremo, insomma un Natale normale che ci porti in dono una Sanità, che sia dono di oro, incenso e mirra e non già il "metodo Saronno" regalato ai calabresi da monatti, con il camice bianco unitamente alla cravatta di ordinanza amministrativa o istituzionale". Lo afferma in una nota Alfredo Serrao - Portavoce cittadino Catanzaro – FdI-AN.

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