Istituto di vigilanza privato Catanzaro, Usb: “Al peggio non c’è fine”

"Continua le minacce, lo stalking, il mobbing, verso i lavoratori della vigilanza di Catanzaro, i lavoratori al posto di trovare un ambiente sereno per lo svolgimento delle attività di una certa rilevanza sono perseguitati, - all'interno dell'azienda generano stati di paura e ansia, arrivando persino a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana". Lo scrive la Usb.

"Ancora oggi un altro trasferimento illegittimo dalla sede di lavoro provinciale ai confini della Calabria a proprie spese e con vettura propria!!!!
Ma quello che colpisce ancora di più è l'atteggiamento lo scudo protettivo che si sono costruiti con le organizzazioni sindacali all'interno dell'azienda che ad oggi NON hanno mosso un dito a sostegno dei lavoratori. Sono all'interno imbambolati a ridere delle disgrazie altrui! A questi signori vorremmo ricordare il sermone del pastore Martin Niemöller li invitiamo ad andare a leggerselo cosa diceva nel periodo fascista.
Ancora oggi questi " personaggggetti" che millantano coperture di ogni genere continuano nell'opera di smantellamento dei diritti dei lavoratori, hanno paura di sedersi ad un tavolo e parlare di organizzazione di lavoro, di diritti personali dei lavoratori, ma soprattutto di pagare chi svolge una prestazione.
Mandano avanti i galoppini sindacali a contattarci nella speranza che ci convincono a desistere e continuare a vivandare "nell'allegra mangiatoia" come il gabbiano dello Stormo Buonappetito.
Ancora oggi ci viene vietato svolgere l'attività sindacale, diritti costituzionali, siamo ancora oggi costretti a NON presentare le deleghe che hanno sottoscritto i lavoratori alla USB per paura di rappresaglie, - si negava i diritti di informazione preventiva e successiva al sindacato, barricandosi dietro il pretesto che le informazioni fossero riservate solo alle organizzazioni sindacali firmatari di CCNL".

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"Oggi si torna nuovamente in prefettura perché - il diritto di informazione non può essere plausibilmente negato ad alcun sindacato legittimamente costituito e riconosciuto a prescindere dal concorso alla formazione di contratti nazionali. Anche ai fini della competizione per estendere la partecipazione e concorrere con i sindacati maggiori, ciò a garantire maggiori spazi di tutela e rappresentanza ai propri iscritti".