Il 29 ottobre a Lamezia Terme si presenta il Movimento “La Nuova Frontiera dei Liberi e Forti - Laboratorio di idee”

Nel corso di un convegno, sabato 29 ottobre 2016 alle ore 18, nel Salone del Seminario Vescovile di Lamezia Terme, verrà presentato il Movimento"La Nuova Frontiera dei Liberi e Forti - Laboratoriodi idee".

Alla manifestazione, insieme al presidente del Movimento, Pino Campisi, saranno presenti: il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Luigi Antonio Cantafora; il sindaco della città di Lamezia Terme, Paolo Mascaro; il vice presidente dello stesso Movimento Salvatore Panetta; il componente del direttivo di "Liberi e forti" Vincenzo Massara; il docente dell'Unical Riccardo Barberi.

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La conclusione dei lavori, che saranno coordinati dalla giornalista Saveria Maria Gigliotti, è stata affidata a Lorenzo Ornaghi dell'Università Cattolica di Milano e presidente del comitato scientifico della Fondazione De Gasperi.

"Quella di 'Liberi e forti' – dichiara Campisi – è una nuova esperienza che nasce da un lungo percorso di ascolto, di riflessione, di discernimento personale e comunitario che ha indirizzato un gruppo di persone con esperienze nel mondo delle associazioni, gruppi, movimenti di matrice cattolica, verso una consapevolezza, sempre più condivisa, che il patrimonio e la tradizione dell'insegnamento sociale della Chiesa non può più essere "un segreto da conservare" ma un dono da condividere nella concretezza della storia e nella quotidianità dell'esperienza di vita. Questa consapevolezza – aggiunge il presidente del Movimento - diventa ancora più cogente oggi alla luce del critico quadro politico, sociale ed economico, nel quale è immerso il nostro Paese e in particolare la nostra regione. Sentiamo nostra la responsabilità di partecipare alla costruzione di una città dell'uomo e per l'uomo, che auspichiamo sempre più centrata sulla persona, protagonista dello sviluppo sociale, economico e culturale del territorio, e sulla famiglia, motore relazionale valoriale ed economico della società. Vogliamo ripensare la politica come spazio privilegiato per la costruzione del bene comune – conclude Campisi - , che significa il bene di tutti e di ciascuno, dove si riconosca il merito, si mettano a frutto i talenti, si creino organi di governo della cosa pubblica formati da persone competenti".