Vrenna: "Si insiste a dire che siamo mafiosi, creando effetti negativi sul Crotone"

vrennaraffaele«Non posso che rimanere preoccupato e sbigottito rispetto all'utilizzo mediatico di una vicenda giudiziaria che allo stato mi da ampiamente ragione e riconosce i miei comportamenti leciti e legittimi». Lo ha detto all'ANSA il presidente del Crotone Calcio Raffaele Vrenna, in relazione alle notizie relative al ricorso presentato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e finalizzato ad ottenere la confisca di beni per 800 milioni di euro riconducibili a Vrenna, tra i quali anche il Crotone. «Sono evidenti - prosegue - gli effetti negativi che derivano da questa sovraesposizione mediatica sull'evoluzione del campionato di serie B che sta avendo la squadra di calcio del Crotone. Ed infatti seppur risulta pacifico e certificato che non siamo mafiosi, bensì vittime della mafia, si insiste a fare titoli sulla scalata del Crotone in serie A e sulla contemporanea titolarità della squadra da parte di imprenditori collusi. Tutto questo è grave, oltre che palesemente ingiusto e illegittimo».

«Se ci dovesse essere qualche perverso disegno inteso a neutralizzare quanto, con sacrificio ed impegno, si sta portando avanti per dare un risultato storico per la città di Crotone - conclude Vrenna - è bene che si sappia che io e mio fratello Gianni non ci arrenderemo mai a tentativi di prevaricazioni strumentali e vili».