Reggina, ecco il concordato: 9 milioni in 25 anni allo Stato

reggina1914di Paolo Ficara - La partita più costosa. Il concordato presentato dalla Reggina presso il Tribunale di Reggio Calabria, al fine di estinguere i debiti ed evitare così il fallimento, è in attesa di approvazione. Probabile siano state richieste alla società alcune specifiche, prima di individuare il commissario che si incaricherà di soddisfare i creditori con le somme indicate nel documento. Già noti gli accordi con Figc e Juventus, di cui adesso si conoscono anche le cifre ufficiali.

Ma andiamo con ordine. Nel documento firmato dall'amministratore Giuseppe Ranieri, gli elementi fondamentali sottolineati sono la continuazione dell'attività anche dopo la mancata iscrizione del luglio 2015, e la presenza del centro sportivo Sant'Agata come fulcro delle future fonti di sostentamento. Al di là dei risvolti educativi e sociali illustrati nel concordato, si aggiunge "il rilevante indotto economico generato dalla Società attraverso la struttura del Centro Sportivo S. Agata, che coinvolge un imponente numero di aziende, volumi significativi di transazioni e copioso personale dipendente occupato".

Alla data del 30 novembre 2015, il valore totale dell'attivo della Reggina Calcio è circa la metà rispetto al passivo patrimoniale costituito da debiti e da posizioni iscritte nei fondi per rischi ed oneri.

Questi i quattro macro-settori dell'attività svolta attualmente dalla Reggina: scuola calcio ed attività sportive e ludiche ad essa connesse; centro di istruzione per giovani tesserati; centro di formazione per professionisti del settore calcio; fitto dei campi da gioco e della foresteria.

Per quanto riguarda la scuola calcio, la società annovera 250 iscrizioni nonostante un'attività promozionale partita in ritardo, con un ricavo annunciato di circa 113.000 euro. L'istruzione dei giovani tesserati è il capitolo in cui si incastra l'accordo triennale con la Juventus, "volto alla valorizzazione di giovani atleti, provenienti da tutto il sud Italia, che individuati dagli osservatori deÌla Juventus, sparsi in tutto il mondo, verranno visionati e allenati presso il centro sportivo Sant'Agata che, a fronte di ciò, oltre ad avere la possibilità di tesserarli, riceverà un compenso di € 150.000/annui".

Anche la collaborazione con la Figc (contributo di 45.000 euro) è pronta a partire. Il Sant'Agata è già a tutti gli effetti un Centro Federale che da gennaio potrà ospitare stage formativi per arbitri, allenatori e professionisti del settore sportivo, oltre ai ritiri delle nazionali di calcio minori. Per quanto concerne il fitto di campi, foresteria e palestre, la Reggina si rivolge anche alle squadre di calcio specificando che la disponibilità è relativa a ritiri invernali, estivi o pre-partita.

Grazie a questo tipo di attività, la Reggina conta di uscire in attivo almeno per 400.000 euro all'anno considerando i costi di produzione, tra cui spiccano quelli per il centro sportivo in sè e per sè: tra manutenzione e canone di concessione se ne andranno circa 57.000 euro. Consistente anche la parte dei crediti pendenti in Lega: l'ultima rata per la cessione di Pawel Bochniewicz all'Udinese è pari a 488.000 euro, mentre il "saccheggio" del vivaio è attualmente quantificato in 65.863 euro come premi di valorizzazione.

Quest'ultima cifra è già maturata, e riguarda le avvenute firme dei calciatori Matteo D'Agostino con la Fiorentina, Paolo Gioffrè e Salvatore Tringali col Pescara, Lorenzo Falzetta ed Alessandro Russo col Genoa: tutti ragazzi nati tra il 2000 ed il 2001. Somme consistenti si annunciano in futuro, in caso di presenza in prima squadra dei vari Gjuci (Torino), Tedesco (Udinese) e di tutti quei giovani che hanno militato tra Berretti e Allievi della Reggina nella stagione 2014-15, salvo poi accasarsi altrove nell'estate scorsa da svincolati. Basti pensare che appena Salvatore Lancia metterà piede in campo anche durante una gara di Coppa Italia con l'Hellas Verona, scatterà un premio di 72.000 euro per gli amaranto. Ovviamente si specifica che tali somme saranno presenti in Lega solo se il club manterrà l'affiliazione, evitando quindi il fallimento.

Il club di via delle Industrie autorizza l'eventuale commissario che verrà nominato in caso di approvazione del concordato, a pagare in 12 mesi il 40% degli arretrati ai "prestatori di lavoro subordinato", ovvero gli ex dipendenti. Per i debiti nei confronti dello Stato è proposta una dilazione in 25 anni, con totale soddisfazione del debito relativo all'IVA ma abbattimento del 98% circa altre tasse come Irpef o Ires. Tra Agenzia delle Entrate ed Equitalia, dunque, si dovrebbero scucire quasi 9 milioni da qui al 2041.

La società che ha tenuto in alto il nome della città nel calcio nazionale, vanta anche qualche credito a fronte di diversi debiti verso i fornitori. Club come il Carpi, il Chievo ed il Livorno devono corrispondere rispettivamente 8.052, 6.710 e 36.600 euro. Ci sono anche 11.000 euro e rotti attesi dal Napoli, nonchè quasi 100.000 ancora dall'Udinese. Società ormai estinte come Publilancio, Industrie Televisive Mediterranee nonchè l'ex pay tv Dahlia non hanno versato cifre cospicue per un totale di oltre mezzo milione. L'ex sponsor Ciao Telecom è debitore di 75.000 euro e viene definito non rintracciabile. Curiosa la presenza di GSport sia nell'elenco creditori che in quello dei debitori.

Nelle varie partite crediti-debiti,la Reggina registra un paio di "pareggi" con gli enti locali: le somme richieste dal Comune di Reggio Calabria per la concessione dello stadio Granillo e per varie tasse si ritengono defalcabili da un credito pari ad oltre 2 milioni e 900 mila euro per migliorie apportate dalla stessa Reggina all'impianto di via Galilei; non meglio descritta la situazione con la Provincia di Reggio, che compare nell'elenco dei crediti ma non riconosce il debito di 100.000 euro verso il club di via delle Industrie.