Asd Reggio Calabria: organico da rivoluzionare per evitare il baratro

asddi Paolo Ficara - Problemi di comprendonio. L'assenza di doverose critiche, in estate, dalla stragrande maggioranza dell'opinione pubblica della Reggio sportiva, inizia a dare i propri "frutti". È già tempo di nascondersi dietro il dito costituito da non meglio precisati obiettivi post-datati per la Asd Reggio Calabria, dopo otto turni inequivocabili di campionato. Un disastro che coinvolge tutte le componenti, e per il momento vale un penultimo posto in Serie D in attesa del ricorso relativo all'ultima trasferta di Rende.

Dunque sono stati ben 3.500, tra agosto e settembre, a mal interpretare l'obiettivo del "campionato decoroso" annunciato ieri dal presidente Praticò dopo il pareggio col Marsala. Il pensiero di poter ripetere quanto già fatto nella passata stagione da Padova e Siena, risalite in Lega Pro ad un anno dal default delle precedenti società, a Reggio Calabria diventa una pia illusione in meno di due mesi: che volete, non c'è un campo su cui allenarsi. E non pensate di andare a tifare Crotone: a giudicare dall'attuale secondo posto in Serie B, non si direbbe che la prima squadra si alleni allo stadio 'Scida' tre volte a settimana, quando il clima glielo consente.

Dopo tutto il tam-tam mediatico e la propaganda estiva per attirare gente al 'Granillo' a vedersi la Serie D, parlare oggi di campionato decoroso o di anno di assestamento, a Reggio Calabria e non a Gallarate, equivale ad invitare una bella donna per una cena a base di pesce, e poi portarla a mangiare fravagghia. I soci della Asd Reggio Calabria si preparino a spendere, tra questa e la prossima stagione (se avranno ancora voglia e risorse per fare calcio), una cifra superiore a quella che sarebbe bastata per iscrivere la Reggina Calcio in Lega Pro. E non ci stiamo fossilizzando su quanto successo il 23 luglio, con lo svincolo dei calciatori: i discorsi attorno alla vecchia società si sono sviluppati tra la fine di giugno ed il 14 luglio, ed una regolare iscrizione presentata in quel lasso di tempo avrebbe consentito di mantenere l'intero organico sotto contratto, giovanili comprese.

Pensando al presente, c'è da salvare questa stagione che non sarà né vincente, né decorosa. Il campo parla chiaro: persino il Gelbison, riammesso in Serie D ad inizio settembre, ha raggiunto la squadra di Cozza in classifica ed ha una partita in meno. Sotto ci sono soltanto gli sbarbatelli della Vigor Lamezia, una retrocessione di fatto già annunciata. Saranno in quattro, complessivamente, ad abbandonare la categoria per "approdare" in Eccellenza. Le ultime due scivoleranno in maniera diretta, poi i playout coinvolgeranno le classificate dal 14° al 17° posto.

I freddi numeri dicono che le due vittorie sono giunte nelle altrettante partite in cui non si è subito gol. La porta di Ventrella è stata sempre bucata nelle rimanenti sei gare, tra gli avversari fin qui affrontati la sola Cavese va ritenuta di alta classifica, e per completare l'opera si fatica maledettamente a segnare: solo contro la Vigor Lamezia si è andati a segno per due volte. Quello della Asd Reggio Calabria, in teoria, sarebbe il terzo budget di spesa nel girone I, dopo Cavese e Siracusa. I soldi non fanno la felicità, ed in questo caso nemmeno i risultati.

Con buona pace dei denari già buttati al vento, bisogna prendere atto (!) della realtà. Inutile mettersi a colpevolizzare una componente più di un'altra, l'organico va rivoluzionato per arrivare almeno al 13° posto, l'ultimo utile per evitare i playout. Non esiste un solo settore del campo in cui si intraveda un leader, le incertezze arrivano soprattutto da quei pochi elementi abituati a calcare campi di Lega Pro. Al di là di evidenti carenze tecniche, o di settori scoperti (grave non avere un ariete che sostituisca Tiboni), è il segreto di Pulcinella che lo spogliatoio sia poco coeso.

A dicembre va effettuato un repulisti, a prescindere dagli errori della guida tecnica. Prima di andare in guerra, bisogna scegliere un generale e legittimarlo: le operazioni nel mercato di riparazione dovranno essere condotte da una sola componente, basta con i compromessi. La Reggio Calabria calcistica ha già dovuto ingoiare tanti bocconi amari negli ultimi anni. In estate c'è chi ha avuto il coraggio di far ripartire il gioco del calcio, impegnandosi con 300.000 euro a fondo perduto: adesso si faccia di tutto per non trasformare quel merito in una colpa.