Turano (pres. Onze): "Nuova Reggina, sbagliata la mentalità da Serie A"

onzedi Paolo Ficara - Dieci più uno, uguale undici. A 10 anni di distanza dalla prima sponsorizzazione tecnica in Serie A con la Reggina, la Onze (undici in lingua francese e portoghese) lega nuovamente il proprio nome alla città dello Stretto producendo il materiale tecnico per la Asd Reggio Calabria. L'azienda calabrese ha sede a San Marco Argentano, in provincia di Cosenza, ed il match in programma domenica al "Lorenzon" di Rende è una sorta di derby per il presidente Pino Turano.

In questa intervista gentilmente concessa al Dispaccio, il patron della Onze parla del proprio rapporto con la società capeggiata da Mimmo Praticò, senza tralasciare ciò che ha rappresentato per lui la vera e vecchia Reggina. Svelata inoltre l'ipotetica data in cui sarà possibile ammirare la nuova divisa amaranto della Asd Reggio Calabria nel campionato di Serie D.

Presidente Turano, che sapore avrà la partita tra il Rende e la nuova squadra di Reggio Calabria?

"Questa gara mi porta tanta nostalgia. L'ultima volta che la Reggina venne a fare un'amichevole qui, c'era Mazzarri. Mai pensavamo di poter arrivare a questo punto. Il Rende lo conosco benissimo, sono degli amici. Si tratta di una società giovane con un presidente giovanissimo, le risorse economiche rappresentano il minimo per portare avanti la categoria. Nella passata stagione hanno ottenuto un buon piazzamento, quest'anno speravano di ripetersi ma ho l'impressione che la squadra sia inferiore. La nuova Reggina è in un momento particolarissimo. Nessuno mai si aspettava di arrivare in questa categoria. Domenica vedrò giocare la squadra per la prima volta, ma presumo sia stato commesso un errore – avverte Turano – Ne ho parlato anche col presidente: quando si va in queste categorie, bisogna dimenticare sia i nomi che il passato. La quarta serie è un inferno. Ho la vaga impressione che la nuova società abbia cercato di prendere dei nomi per la categoria, ma non funziona così. Infatti i risultati stanno dando torto. Si affronteranno due situazioni diverse, per domenica credo la nuova Reggina non abbia molto da perdere".

Situazioni diverse anche quelle che riguardano da un lato una Reggina Calcio tuttora esistente, e dall'altro la nuova società a prescindere dal nome attuale o futuro.

"Spesso sento il magazziniere della nuova società, vive a 360 gradi l'ambiente. Purtroppo mi diceva che nonostante il discorso sia nuovo, portato avanti da dirigenti nuovi, mentalmente si pensa alla Reggina della Serie A e della Serie B. Esempio: i giocatori non si sono calati anche sotto l'aspetto più semplice, come quello del pulirsi le scarpe da soli. C'è la stessa mentalità dei professionisti, ed è questo l'atteggiamento cui mi riferivo prima. Ti devi calare in tutto e per tutto nella realtà, la domenica si va in campo in quarta serie. Bisogna dimenticare il nome. Cosa che ha fatto il Rende, con un passato in Serie C: sono passati anni e lo ha dimenticato. Il magazziniere mi dice proprio questo: manca la mentalità, anche sotto l'aspetto più semplice. Guardano persino all'abbigliamento. Sono tante le componenti che determinano i risultati, tutto ciò mi preoccupa e ne ho parlato col presidente. Nel settore giovanile hanno 30 tecnici. Trenta tecnici! Qua siamo a livello di Serie A, fra juniores, allievi, giovanissimi e scuola calcio. La juniores non può avere un preparatore atletico ed un preparatore dei portieri, siamo in un campionato di-let-tan-ti-sti-co".

Dieci anni fa iniziava il rapporto della Onze con la Reggina Calcio.

"L'azienda all'inizio si chiamava Sport Point. Abbiamo iniziato con questo marchio, facendo sponsorizzazioni importanti a L'Aquila e Cosenza. Poi mi sono accorto che la Lega attribuisce 12 cm allo sponsor tecnico, quindi quello era un nome sbagliatissimo. C'era l'idea di legarci ad una squadra di Serie A, da calabrese ho pensato alla Reggina creando il contatto col presidente Lillo Foti. Ci siamo incontrati, abbiamo fatto le rispettive valutazioni unendoci in matrimonio. Con l'occasione, ho lanciato il marchio Onze: quattro lettere, undici uomini in campo. È iniziato un periodo felice. Ricordo la presentazione a Malta: al ritorno, tutti i giornali nazionali parlavano della nuova maglia della Reggina, e di conseguenza del nuovo marchio che si affacciava sul panorama sportivo. Poi c'è stato l'anno del -11, abbiamo fatto dei miracoli ed il marchio poteva vendere. Dopo quattro anni bellissimi, è arrivata la Serie B. Lo sponsor tecnico è proseguito per un altro biennio, poi di comune accordo il rapporto si è interrotto. Quando quest'anno ho ricevuto la chiamata della nuova società, ho risposto consapevole che ovunque vado il marchio della Onze viene associato alla Reggina. Purtroppo per i tifosi reggini è un bel ricordo, adesso ci concentriamo sul presente per poter risalire la china".

Quando sarà pronta la nuova maglia della Asd Reggio Calabria?

"Stamattina abbiamo ricevuto il prototipo, ed è perfetto. Penso di far giocare la prossima in casa con la nuova maglia, ma credo stiano definendo questioni di sponsor – sottolinea Pino Turano - L'augurio è di presentare la divisa assieme allo sponsor principale. Il tessuto è moderno e leggerissimo".

La maglia c'è, le scarpe pure, adesso tocca agli atleti...

"Senza cuore e piedi, non si va da nessuna parte. La bellezza della maglia può essere apprezzata, ma se non ci sono i risultati rimane inosservata. Non sono un tecnico, me ne guarderei bene. Ho seguito le vicende di altre squadre, tra cui il Cosenza. Se parti bene, i tifosi dimenticano facilmente la categoria e creano entusiasmo. Se non si riesce ad uscire il primo anno, poi subentra la paura e fa male. Ho detto al presidente che certe cose bisognava analizzarle con più attenzione. La quarta serie è stata data all'ultimo, forse non ha avuto il tempo di pensare strategie diverse. Bisogna vivere alla giornata. Domenica mi auguro sia una bella partita. La nuova Reggina ha bisogno di fare punti, altrimenti se la gente non viene più al campo poi si perde fiducia".