Reggina, Foti presenta la scuola calcio: "Il Sant'Agata diventerà un centro d'eccellenza"

sorgonafotilaiaconadi Paolo Ficara - Ricomincio da tre. Lillo Foti ha radunato I giornalisti sportivi reggini al Sant'Agata, dove assieme a Salvatore Laiacona, storico talent-scout amaranto e dirigente del settore giovanile, e Pasquale Sorgonà, istruttore attivo da tempo nell'ambito delle scuole calcio, ha presentato la nuova iniziativa della Reggina Calcio.

La fine dell'agonismo è stata più volte rimarcata dall'azionista di maggioranza, che ha battuto il tasto su ciò che può rappresentare la nuova scuola calcio della Reggina ed il più che probabile accordo con la Figc, per far sì che il Sant'Agata diventi un centro tecnico federale. Evitata ogni tipo di polemica con la nascente A.s.d. Reggio Calabria.

"Dopo 25 anni miei personali, c'è un nuovo progetto per la Reggina Calcio. I mesi in cui sono stato a casa, mi sono stati utili per far scaturire delle riflessioni – ha esordito Lillo Foti - Il sistema ha grandi difficoltà, qualcuno lo definisce malato. È necessario un cambiamento radicale, oggi la formazione è un elemento assente. Con lo spirito che mi ha sempre accompagnato, grazie alla collaborazione di Laiacona, Sorgoná e Geretto, ho messo in piedi un progetto che può portare il Sant'Agata a diventare un centro d'eccellenza".

Il Presidente prova ad inquadrare il nocciolo della questione, relativo ad un nuovo concetto di formazione dei ragazzi sull'esempio di quanto succede in altri angoli d'Europa: "In Germania esistono 80 centri federali, bisogna mettersi in scia con quello che è stato fatto in altri paesi. Non ci interessa parlare di aspetti agonistici. Vogliamo dare un contributo, sia al territorio che in chiave nazionale. Vorrei che il Sant'Agata diventasse un centro d'eccellenza. Vogliamo sviluppare dei master. Partiremo dai piccoli, Sorgoná sarà il direttore tecnico e Laiacona avrà altri compiti. Circa 40 calciatori sono stati saccheggiati dalla nostra scuola dopo la mancata iscrizione. Questa terra esprime un materiale umano sufficiente, andremo ad offrire servizi".

Foti annuncia degli open days per giovedì, venerdì e sabato: "Riportare all'interno del Sant'Agata le caratteristiche e le qualità di sempre, dando la possibilità ai giovani di potersi proiettare nel calcio professionistico. Valuteremo anche un master destinato ai giornalisti, mi auguro che tutto venga accolto con simpatia, entusiasmo, nonché l'amore di chi vuole dare qualcosa. Questa sarà la filosofia di un progetto interessante, che può dare rilievo al centro sportivo Sant'Agata. Giovedì e venerdì pomeriggio, oltre che sabato mattina, faremo una manifestazione aperta a tutti. Anche alle ragazze, cui la federazione tiene in maniera particolare. Gli istruttori metteranno i ragazzi nelle condizioni di svolgere attività all'aria aperta".

Salvatore Laiacona parla di passato e futuro: "Lavoro qui da 24 anni, la Reggina ha sempre puntato sui giovani. Il nostro metodo deve diventare un modello. Si tratta di una piattaforma dedicata ai giovani, la distanza con Juve, Inter e Roma non è abissale. Gli Allievi amaranto sono arrivati in finale a Chianciano. Continuiamo a trasmettere i valori della Reggina. Siamo consapevoli che in pochi arriveranno ai vertici del calcio professionistico. L'organigramma prevedrá un responsabile tecnico, un responsabile del settore giovanile, uno per il comparto medico, uno per l'ufficio marketing ed uno per lo scouting. Terremo rapporti col Coni, con l'Aia e con le scuole. Oltre a formare i giocatori, si valuteranno anche le innovazioni come la presenza di uno psicologo. Si valuterà anche una scuola di dirigenti: Calveri (Lazio), Barresi (Verona) e Conti escono da qua, accanto al piccolo calciatore ci devono essere delle persone in grado di rispondere alle domande. Da anni portiamo avanti l'accademia dei portieri, che oggi devono essere in grado di calciare e dribblare. Gli istruttori sono qualificati, alcuni hanno già fatto parte della Reggina".

Pasquale Sorgoná chiede un'inversione di tendenza nella scelta dei calciatori: "Porteremo una metodologia. Negli ultimi anni si è privilegiato il giocatore grosso, ma se prendiamo il Barcellona vediamo che sono quasi tutti sul metro e 75. Bisogna puntare su quelli che sanno giocare al calcio. Col presidente abbiamo stilato un'agenda di lavoro. Visiteremo Portogallo, Germania, Francia ed Italia, cercando di rubare più nozioni possibile. All'interno di questa struttura si deve respirare solo calcio".

Infine, Foti ha risposto ad alcune domande: "La Asd Reggio Calabria? In questo momento, rappresenta calcisticamente la città. Con questo accordo che andremo a fare con la Federazione, gli spazi qui al centro sportivo si riducono. Mi auguro che il Sant'Agata possa diventare un qualcosa di gradito alla città, e che soddisfi un po' tutti. Ho sempre sostenuto che la Reggina ha un patrimonio importante, ed i riscontri li vedo adesso che il percorso agonistico si è concluso. Oggi la Reggina è al servizio del territorio per un progetto d'eccellenza, può portare benefici alla mia città. Ci siamo confrontati con la Asd Reggio Calabria, in questo momento non è possibile collaborare. In futuro valuteremo. State vedendo l'avvio del progetto, questa struttura si presta per questo tipo di situazioni. Tornare al calcio agonistico? No, almeno fin quando sarò coinvolto io. Dal prossimo anno, la nuova società potrà chiamarsi Reggina. Ad agosto c'è stata poca attenzione nel presentarsi come AS Reggina, in futuro potrà assumere quel nome dopo un anno di stacco imposto dalla Federazione. L'unica denominazione che non potrà assumere è di Reggina Calcio s.p.a. Se l'obiettivo è di fornire calciatori alle società professionistiche? Sicuramente sí, ma negli anni abbiamo espresso anche dirigenti come Bigon e Calveri. Sono stato in Australia, e vedendo che era tutto bello ho chiesto quale fosse il segreto. Mi è stato risposto che al primo posto ci sono le miniere, ma al secondo c'è la scuola. Un aspetto che ci siamo dimenticati un po' tutti. Indiani, cinesi e giapponesi studiano a Sydney, diventando professionisti con posizioni importanti in tutto il mondo. I soldi stanziati in passato per la formazione in Calabria, sono stati distribuiti a destra e a manca e qui ci si è accontentati dell'assunzione alla posta o in ferrovia".