di Paolo Ficara - Coincidenza. La Serie D avrà inizio il 6 settembre 2015, giorno del 48° compleanno per Tarcisio Catanese che pregusta un bel regalo: "La piazza di Reggio Calabria mi ha dato tantissimo sul piano umano e professionale, venire ad allenare la Reggina sarebbe un piacere enorme", ci dice al termine dell'intervista concessa al Dispaccio. Al momento però, deve ancora essere ufficializzata una scelta per quanto riguarda il direttore sportivo.
Poi si procederà con la nomina dell'allenatore, e mister Catanese sa che le sue chances sono legate all'eventuale presenza di Massimo Mariotto. In ogni caso, il nome di Ciccio Cozza sembra essere ancora in cima alla lista per la panchina. Intanto andiamo ad offrirvi le dichiarazioni dell'ex mezzala della favolosa Reggina di Nevio Scala, qui ritratto in una immagine di agrigentosport.com: infatti, nel momento in cui abbiamo chiesto di inviarci una sua foto, Catanese ha dimostrato di essere rimasto uomo d'altri tempi confermando di non essere incline né agli scatti né agli autoscatti.
Il tecnico siciliano è stato in riva allo Stretto qualche settimana fa, in occasione della prima gara benefica organizzata dall'associazione "Leggende Amaranto", e racconta così le proprie impressioni: "Quella partita fa capire il livello del vostro affetto. Ricordare a distanza di tanti anni una squadra nella maniera in cui l'avete fatto voi, non credo che in Italia o nel mondo esistano tanti esempi da seguire se non il vostro – sottolinea Catanese al Dispaccio - Ho voluto portare la mia famiglia, ci tenevo a far vedere dove sono stato. All'inizio erano scettici, non sono tifosi e non seguono il calcio. Hanno conosciuto un mondo nuovo, rimanendone entusiasti. Ne parliamo e ne parleremo sempre, quella che avete fatto è stata una cosa unica".
A Reggio, adesso, c'è da ripartire calcisticamente ex novo. Un po' come a Parma, altra piazza che si è recentemente rivolta a Tarcisio Catanese: "Stava per capitare qualcosa a Parma. Come giocatore ho cambiato diverse squadre, come allenatore è sempre un mondo nuovo. Nel caso della Reggina è del tutto nuovo, deve ricominciare da zero e soprattutto far capire che questo non è più il mondo di Serie A o B. Il passato è glorioso, ci si trova in una situazione imbarazzante e passerà del tempo per assorbirla. Mi auguro serva meno tempo possibile, in modo che si possa tornare presto in campionati che competono maggiormente. Ma la realtà è questa: dalla Serie A alla Serie D".
Proviamo a capire qualcosa in più sul girone I della Serie D, quello che attende la Reggina: "La Reggina porta con sé il nome, e quando è così non c'è bisogno di motivazioni. Mi è successo anche nei campionati maggiori: gli avversari vanno in campo carichi a mille, per fare bella figura. Tutte le squadre avranno il dente avvelenato, di questo la Reggina deve esserne a conoscenza. Per disputare un buon campionato, deve avere almeno pari spirito degli avversari – avverte mister Catanese - Ci sono tanti giovani, dunque elementi di corsa, e squadre organizzate nonostante il poco blasone. Se sei organizzato, se ognuno rispetta il proprio ruolo e se si dà il massimo, si può ben figurare. Ma il campionato è difficile, nonostante sia Serie D: ci vuole gente motivata, che abbia fame".
Intanto sono un po' tutte al lavoro, mentre le date della preparazione per la Reggina sono ancora in alto mare: "In Serie D credo abbiano iniziato tutte, specie nel girone nostro. In partenza c'è molto scetticismo, molti non sanno fino all'ultimo se iscriversi, ma posso garantire che la prassi è questa. Quando comincia il campionato, sono tutti preparati e dimenticano le lamentele di qualche settimana addietro".
Questa la risposta di Tarcisio Catanese, circa la possibilità di sedersi sulla panchina della Reggina: "Il nostro lavoro è fatto di passione, non mi butto giù nonostante ci sia da costruire da zero un'intera squadra. Non conosco gli altri, mi permetto di nominare solo Mariotto: quando ci sono persone di una certa competenza, e che hanno giocato a calcio, è un dato fondamentale. È il nostro lavoro, non sono preoccupato e la sfida può diventare affascinante – afferma Catanese al Dispaccio - Le preoccupazioni nascono quando una società non ha un budget a disposizione, e nonostante ciò vorrebbe fare chissà che cosa e poi sappiamo che risultati vengono partoriti. Non bisogna fare il passo più lungo della gamba, acquistando calciatori che guadagnano molti soldi: queste cose andrebbero cancellate dal calcio. Praticò ha la testa sulle spalle. Di sicuro, il campionato non si vince col nome. Tutto l'ambiente dovrà essere motivato".
Infine, chiediamo al mister Catanese se pensa di ritrovarsi con qualche ex compagno salutato a Reggio lo scorso giugno: "Ho rivisto e salutato tutti con grandissimo piacere. Quello è un gruppo che si è voluto bene, camminando sempre assieme senza che si creassero i gruppetti. Ho salutato con piacere anche i tifosi molto affettuosi. Se dovesse esserci la possibilità di rivederci, non sto nemmeno a dirvi quello che penso. Sarebbe una gioia unica".