Reggina, Foti cerchia in rosso un errore: "Eccessiva l'ambizione del ritorno in A"

foticentenarioAncora avvilito dopo la mancata iscrizione della Reggina in Lega Pro, il presidente Lillo Foti ha concesso un'intervista al Corriere dello Sport. Anche se la scomparsa del club avviene a distanza di 6 anni, il sorgere degli irreversibili guai economici viene individuato nella disgraziata campagna acquisti dell'estate 2009. Quella condotta assieme al ds Gabriele Martino ed al tecnico Walter Novellino, dopo la retrocessione dalla Serie A.

"Si è persa l'umiltà per lasciare spazio alle ambizioni dell'immediato ritorno in Serie A. Non siamo stati lucidi e ci siamo affossati – dichiara Foti al CorSport, con riferimento alla sessione di calciomercato in cui vennero ingaggiati nomi altisonanti come Bonazzoli, Cacia e Volpi – Per compensare siamo stati costretti a vendere Missiroli ed Acerbi svilendo le potenzialità tecniche della squadra, mentre avanzava pesantemente la crisi globale. È stato l'inizio della fine, sono io il principale colpevole".

Interessante anche il passaggio dedicato alla trattativa con gli australiani: "Ero innamorato del progetto. Sono stati sempre disponibili con passione ed affetto verso la nostra città e per la Reggina. Sono sorte difficoltà, non vi ho potuto dedicare la necessaria attenzione per i miei problemi di salute – rivela Foti al cronista Eugenio Marino - Avrei ceduto gratuitamente le quote, ma non potevo lasciare la società senza un legale rappresentante".