Reggina, si apre la stagione delle rescissioni: tra chi le teme e chi le brama

violaaledi Paolo Ficara - Sette giorni all'alba, o al tramonto. Il silenzio che attornia la Reggina potrebbe essere spezzato dal rumore di fogli strappati, ovviamente entro il 14 luglio. Entro quella data, bisognerà essere a posto dal punto di vista economico per vedersi accettare l'iscrizione in Lega Pro, ed il riferimento va ai contratti dei calciatori. Esattamente come un anno fa, la (non foltissima) rosa amaranto sta per essere sottoposta ad energica potatura.

L'attuale vertice societario non fa mistero delle proprie intenzioni: è stata proposta la rescissione a quegli elementi con un contratto valido per la prossima stagione, e che non godono di "mercato". Il nodo è relativo al numero di mensilità cui i suddetti dovrebbero rinunciare, per il momento non c'è accordo con nessuno. Nemmeno con Alessio Viola, già in parola col Foggia ma non per questo ansioso di strappare il contratto alle condizioni proposte dal club di via delle Industrie.

È il cane che si morde la coda: le società interessate a quei calciatori amaranto appetibili in B o in Lega Pro, attendono metà luglio nella speranza di assicurarseli senza troppi tira e molla; senza le parziali rinunce o le rescissioni, la Reggina in questo momento non avrebbe le finanze per saldare tutto ed iscriversi.

Sono pochi i calciatori cui non è stata proposta la rescissione, dato che si punta a monetizzare dalla cessione dei loro cartellini: Di Lorenzo, Maimone e Rizzo rientrano nel novero, assieme ovviamente a chi il contratto professionistico lo ha firmato da pochi giorni (Condemi, Cordova, Perrone, Porcino, Salandria) oltre che a quei giovani tesserati con contratto di addestramento (Gjuci e Mazzone tra questi). Il paradosso è che proprio tra questi pochi eletti, si cela chi firmerebbe subito la rinuncia a tutti gli arretrati.

Notizia dell'ultim'ora è la proposta arrivata da Giuseppe Rizzo, dato che il suo entourage non ha trovato compagini disposte a spendere alcunché per assicurarsene il cartellino. Difficilmente il presidente Lillo Foti gli consentirà di liberarsi a parametro zero, a meno che non si arrivi proprio sul gong. Capitolo a parte meriterebbero gli esodati, ovvero quei calciatori che attendono il famoso incentivo all'esodo: elenco lunghissimo e matassa ancor più difficile da dipanare.

L'unica soluzione per uscire da questa spirale di contratti strappati e di iscrizioni sofferte, è la cessione societaria. Tempo e spazio per bluff e rinvii si stanno esaurendo, il silenzio può essere foriero dell'unica novità che ci si attende in tal senso: i capitali di provenienza australiana. Ora o mai più.