Il derby ed i mancati leoni da tastiera: ecco lo screenshot di Nigro

nigrodi Paolo Ficara - Se questo è un uomo. E chiariamo subito che Primo Levi non c'entra nulla, non vorremmo si rivoltasse nella tomba. Lui che in italiano sapeva sicuramente scrivere. Nemmeno Reggina-Messina, semplice partita di calcio per quanto sentita possa essere, merita di venir presa come spunto per far scaturire riflessioni sociologiche. Tuttavia, per una volta ci tocca gonfiare il petto e rispondere alla più scontata delle smentite.

Con un comunicato pubblicato dalla società Acr Messina, il calciatore Elio Nigro ha inteso munirsi della classica foglia di fico in merito a quanto scritto poche ore prima da lui stesso su Facebook (non esattamente un'enciclica papale, ma nel 2015 questo passa il convento), e riportato quasi fedelmente dal Dispaccio nella giornata di mercoledì. Il "quasi" è riferito a quel paio di termini che ci siamo sentiti di oscurare, per rispetto della decenza dei comuni lettori e per non fomentare gli animi dei tifosi più accesi.

Termini che perseveriamo nell'oscurare anche sullo screenshot qui riportato, in cui si attesta inequivocabilmente la paternità delle frasi poi scomparse e bollate come "oggetto di possibile hackeraggio".

Eravamo al corrente che il signor Nigro avesse già provveduto a rimuovere il post "incriminato" nel momento in cui ne davamo, per così dire, notizia. Evidentemente, il centrocampista del Messina ignora la propria popolarità e pensava forse di "parlare nel bombolo", nel momento in cui ha lasciato sul proprio profilo Facebook tale vergognoso commento. Prima di rimuoverlo.

Avevamo concesso al lettore la possibilità di giungere da solo alle conclusioni del caso, senza voler commentare i pensierini virtuali di Nigro, in un primo momento. Ora siamo costretti a sottolinearne il suo "cul de sac" dialettico: un calciatore che preferisce usare un social network per insultare avversari dimostratisi superiori a lui sul piano tecnico e forse anche psicologico, permettendosi termini come "pseudo uomini", è il tipico bue che va a guardare le protuberanze dell'asino.

Cancellare quel bellissimo inno al "non-la-tengo", per poi aggiungere la smentita che stavamo trepidamente attendendo, non ci consente di attribuire a Nigro neanche il titolo di leone da tastiera honoris causa. Chiedere scusa avrebbe avuto molto più senso che nascondersi dietro puerili giustificazioni.

nigro3Internet è un valido strumento, se lo si sa usare, ed infatti ci consente di sapere che Elio Nigro ha 28 anni e gioca a calcio da professionista dal 2006 (che bell'annata, eh?); ha vestito le maglie di Napoli, Benevento, Sapri, Ebolitana, Paganese, Ischia, Rimini ed adesso Messina, dunque quasi sempre al Sud; ed una mattina di maggio ha manifestato la propria meraviglia per non aver trovato né chierichetti, né rettori universitari per uno spareggio salvezza in Serie C, sul campo di Reggio Calabria.

Caro signor Nigro, lei che in Campania è nato, supponiamo cresciuto e ci ha anche giocato a calcio per tanti anni, conoscerà sicuramente un'espressione del grande Totò (non Aronica): ma mi faccia il piacere!