Fabiani al Dispaccio: "Salernitana-Reggina, vince chi ha più energie. Calciopoli? Tanto clamore..."

fabianidi Paolo Ficara - In cammino verso la B. A circa un anno dall'incarico ricevuto, Angelo Mariano Fabiani vede la sua Salernitana in cima alla classifica della Lega Pro. Il direttore sportivo dei campani ha messo a frutto la propria esperienza, nel gestire il budget reso disponibile dal proprietario Claudio Lotito. Sabato la Reggina proverà a fermare la corsa promozione del club gemellato, ed in questa intervista al Dispaccio, l'ex dirigente del Messina appare molto concentrato sul presente.

Direttore, se non ci fosse il Benevento...
"La stessa cosa potrebbe dire il Benevento di noi, se non ci fosse la Salernitana si parlerebbe di campionato archiviato. Si tratta di due squadre che stanno avendo un ritmo infernale, è un peccato che una debba giocarsi la lotteria dei playoff. Lo dico a ragion veduta, e con un po' di delusione. Fare 70 o 75 punti e non vincere il campionato, sarebbe tremendo. Speriamo che la Salernitana riesca nell'intento, ma nulla è scontato".

Cosa fa la differenza nei finali di campionato?
"I punti conquistati contro squadre di seconda fascia, non espressesi bene in questo campionato, come la Reggina. Quando non parti bene, stai lì a domandarti il perché. Ma in realtà, nell'organico c'è gente di categoria in grado di fare risultato su qualsiasi campo".

Che opinione si è creato sulla Reggina, specie dopo il mercato di gennaio?
"Dico sempre che i giocatori migliori sono quelli già in organico. Quelli presi dopo, devono soddisfare le aspettative. In tante partite, non sono riusciti ad esprimere il reale valore. Ma l'organico dispone di elementi ottimi e di categoria".

Tra cui Aronica, che sembrava potesse venire proprio a Salerno.
"Sì, tra cui Aronica, ma non è giusto soffermarsi solo su un singolo. Se la Reggina avesse trovato entusiasmo, che poi è l'elemento decisivo per il salto di qualità, avrebbe raccolto altri risultati. Quello del mio amico Foti è stato un mercato proteso ai giocatori di categoria. A volte, fai la squadra per vincere e ti ritrovi a lottare per la retrocessione, e viceversa. Nel calcio non c'è una logica".

Come sta il nostro amico Maurizio Lanzaro?
"Per lui è stata una botta tremenda (la perdita del padre, ndr). Ci vuole del tempo per smaltire certe cose, ma lui è un ragazzo di grande spessore e carattere. Si riprenderà".

Quanto inciderà la gara di sabato sulle rispettive corse di Salernitana e Reggina?
"Per noi è una partita fondamentale, come del resto tutte. La Reggina non può permettersi passi falsi, sarà una gara tesa e combattuta fino al 90'. Vincerà chi avrà più energie".

Le va di commentare le sentenze di Calciopoli?
"Dopo la mia assoluzione in primo grado, mi sono un po' estraniato da questa vicenda. Penso si sia fatto tanto clamore mediatico, sparlando fino all'inverosimile. È stata più una situazione mediatica, non c'erano contenuti degni dell'attenzione di una magistratura. La sentenza farà discutere e passerà alla storia. Nel dubbio, bisogna sempre assolvere. E qui, di dubbi ce ne sono una marea. Ricorderete la famosa chiusura nello stanzino dell'arbitro Paparesta: fece tanto discutere, ma non era vero nulla".

Da ex dirigente del Messina, chi è messo meno peggio tra la Reggina ed i dirimpettai?
"Auguro ad entrambe, per questione di simpatia ed affetto, di uscire da questa situazione. Mancano sette partite, ci sono degli scontri diretti. La Reggina incontrerà l'Ischia in casa. Ci sono tutti i connotati per uscirne fuori".