Reggina, Alberti: "La realtà è quella che è, non quella che vorremmo fosse. Ad Aprilia per sbloccarci fuori casa"

albertinhodi Paolo Ficara - Ultimi, ma vivi. Roberto Alberti non molla la presa sull'obiettivo salvezza, e sprona la Reggina a vincere sul campo della Lupa Roma dopo due sconfitte consecutive. A due giorni dal match, il tecnico amaranto si è presentato in sala stampa al centro sportivo Sant'Agata, ripristinando una conferenza che non si teneva da prima del derby dello Stretto.

Alberti ha fatto subito il punto su indisponibili ed acciaccati: "Pomeriggio valuteremo alcune situazioni con lo staff medico. Condemi e Louzada sono infortunati, per il resto decideremo i convocati. Insigne ha avuto un piccolo problema alla spalla. Maimone ha ricevuto un colpo nell'ultima gara, anche Balistreri e Camilleri hanno dei piccoli fastidi. Tra quattro giorni ci sarà un'altra partita, i rischi vanno valutati in maniera molto attenta".

Il trittico di gare ravvicinate che attende la Reggina non spaventa il mister: "L'attenzione di tutti è verso la Lupa Roma. Non possiamo permetterci di pensare a tre partite alla volta, faremo di tutto per mettere in campo la migliore squadra senza guardare lontano. Quando la stagione nasce male, gli episodi sono tutti contro. Dovremo essere più forti delle negatività. Quasi nessuno ha fatto riferimento al rigore clamoroso su Di Michele, non concesso. Per tirarci fuori, dovremo essere più forti di queste circostanze. La squadra è viva, farà di tutto per tirarsi fuori".

Qualche critica è arrivata dopo i due stop con Matera e Cosenza: "Io per primo vedo le cose in maniera positiva. Dentro avremo qualcosa di più da poter dare. L'unione in questi momenti è fondamentale, a cospetto di un ambiente forse un po' depresso e negativo. Una squadra viva non è quella che vince. Ci sono modi e modi di perdere. Qualche tempo fa, ho detto che eravamo convalescenti dopo un periodo positivo. Conosco il campionato, un mese e mezzo fa eravamo disperati. In questo momento non è importante essere ultimi o penultimi, abbiamo le carte in regola per tirarci fuori. E lo faremo, all'ultima partita. Fin qua, abbiamo totalizzato gli stessi punti del girone d'andata, con metà partite. Qualche passo falso c'è stato, ci saranno ancora delle gare in cui avremo difficoltà. La salvezza so che ce la dobbiamo conquistare sul campo. Se la Reggina è insieme all'Ischia, all'Aversa ed al Savoia, qualche problema ce l'ha. Essere vivi non significa andare in casa della Lupa Roma e passeggiare. Conta il traguardo, ho fiducia nei ragazzi e la società ha la forza per lottare insieme a noi fino alla fine".

Ad Aprilia col 3-5-2? "Bisogna cercare di fare le cose nel miglior modo possibile. Non basta mettere i numeri in mezzo al campo. Ci vuole capacità per valutare gli elementi a disposizione. In questa settimana, è venuto a mancare Masini per squalifica, mentre Balistreri, Insigne e Louzada hanno qualche problema. Si metterà in campo una squadra equilibrata. Contro il Matera ci siamo messi col 4-4-2. Gli errori commessi sui gol, li avremmo fatti anche con un altro modulo. Negli episodi siamo stati meno bravi di loro, ma non è una cosa legata ai numeri. Abbiamo anche gli uomini per giocare a cinque dietro, ma questo fa scaturire altre considerazioni. Deciderò il modulo in base alla disponibilità dei giocatori".

Alberti spera che la Reggina si sblocchi lontano dalle mura amiche: "Lavoriamo molto su noi stessi, è giusto avere la nostra identità. La Lupa Roma è cambiata molto dall'inizio dell'anno, ha una buona solidità. Di fatto giocano sempre in campo neutro. È una squadra molto organizzata, con elementi esperti in mezzo al campo. Hanno perso Perrulli, ma hanno preso Margarita che è una seconda punta di qualità. Fuori casa dobbiamo fare il salto di qualità. L'atteggiamento non sarà condizionato dal fatto che saremo gli ultimi, tra le contendenti per la salvezza, a scendere in campo. Dovremo cambiare marcia fuori casa, giocando con più coraggio e personalità. Chi ha l'obbligo di fare la partita è condizionato".

Giungono contestazioni sul fatto che la Reggina si senta inferiore a squadre come il Matera, ma il tecnico sembra avere la risposta già pronta: "Il problema della Reggina è proprio questo. Il Matera ha investito dieci volte ciò che ha investito la Reggina quest'anno. Noi siamo in Lega Pro, con questo allenatore, questo organico e la disponibilità economica della nostra società. La realtà è quella che è, non quella che vorremmo fosse. Il rischio, quando si scende di categoria, è questo: presumere, in base al nome che porto, di mettere in campo quel che avevo prima con altri calciatori ed altri mezzi. Quando io sono arrivato a Reggio da calciatore, nel 1991, si pensava ancora allo spareggio di Pescara. Le retrocessioni si pagano a livello ambientale. Io ero a Castel di Sangro, oggi credo sia in prima categoria. Con la bravura di qualche dirigente è arrivato in B. Dopo la retrocessione, ha disputato lo spareggio per tornare in cadetteria. L'anno successivo era a metà classifica, e la società è stata contestata. Oggi siamo in difficoltà, ma la nostra realtà è questa. Se andiamo giù, andiamo giù tutti. Questo è un problema, ma non di Reggio: di tutte le situazioni simili a questa. Affrontiamo la Lupa Roma, è a metà classifica, ed affrontando una squadra che si chiama Reggina metterà in campo molte più motivazioni. Chi viene a giocare al 'Granillo', dove fino a qualche anno fa giocavano Inter, Juventus e Milan, ha più stimoli. Perché molte squadre fanno doppie retrocessioni? Ci vuole fiducia, pazienza, guardiamo tappa per tappa, e poi tiriamo una linea".

La Reggina si sente in piena corsa salvezza: "Ci rimbocchiamo le maniche. Drammatizzare le situazioni serve solo ad affossarci di più. Siamo a sette punti dalla salvezza diretta, e ad un punto dalla penultima. La differenza la farà un particolare, da qui alla fine. Io sono ottimista. Mi auguro di ottenere undici risultati utili consecutivi, ma questo gruppo è dall'inizio della stagione che ha poca continuità. Quando si mettono insieme tre risultati di fila, è già un passo avanti. Insigne fino a questo momento non è di fatto mai stato a disposizione. In settimana ha avuto un piccolo problema, domani vedremo se portarlo ed eventualmente presentarlo dall'inizio. Non è il numero degli attaccanti a determinare le occasioni da gol. Di recente abbiamo segnato due gol al Lecce, al Barletta ed al Matera. Il problema, nell'ultima gara, è aver subito un gol di troppo".

Alberti risponde ancora sulle prove tattiche attuate negli ultimi giorni: "In settimana ho avuto un po' di tempo in più per provare dei sistemi di gioco. In gruppo non ho elementi così evoluti da poter cambiare modulo in corsa o all'ultimo momento".

Lo spogliatoio non presenta più lo sfacelo di qualche mese addietro: "Quando sono arrivato, ho fatto un po' fatica a rimettere le cose a posto. Ho trovato tante problematiche, oggi posso dire che c'è uno spogliatoio sano. I quattro anziani hanno fornito un contributo importante. Un gol può far scattare l'amore, un gol subito incide in ugual modo negativamente. Bisogna convincere questi ragazzi che quando subiamo gol non è tutto finito. Necessitiamo di un po' di tempo per riprenderci dopo un gol, e ciò mi manda in bestia".