Reggina con la bava alla bocca, Lecce al tappeto: 2-1

maimonegiuseppedi Paolo Ficara - Presidente della "repubblica amaranto". Nel giorno in cui il Parlamento elegge un siciliano per la massima carica dello Stato, un suo corregionale regala tre punti e tanti sorrisi al popolo calcistico di Reggio Calabria. Il 20enne centrocampista Giuseppe Maimone firma il gol che consente alla Reggina di battere il Lecce in rimonta per 2-1 nel ventitreesimo turno della Lega Pro C, dopo il vantaggio iniziale di Moscardelli ed il pareggio di Simone Masini, altro eroe di giornata con la sua prima firma stagionale.

Alberti insiste sul 4-3-3, ma le scelte sono improntate sulla difensiva. Confermato l'innesto di Cirillo dal primo minuto, al posto dell'influenzato Camilleri presente in tribuna. Il marcatore Ungaro gioca a sinistra al posto di Karagounis. A centrocampo trova posto Maimone. Nel tridente non c'è più Insigne, elemento di fantasia letteralmente scappato da Reggio, e viene sostituito da uno dei volti nuovi. Gallozzi ha caratteristiche opposte, potendo contare su un fisico massiccio, una corsa continua ma pochi spunti tecnici. Il centravanti è Balistreri, altro nuovo acquisto subito battagliero. 4-3-3 anche per Pagliari, privo di Miccoli ma con Moscardelli a guidare l'attacco.

La Reggina ha voglia di rifarsi dopo il 4-1 di Messina, la verve iniziale c'è ma i mezzi sono inferiori rispetto all'avversario. È sufficiente una rimessa laterale per far scaturire il vantaggio del Lecce al 4': Lepore a destra ha il tempo di controllare e girarsi, il suo cross trova Moscardelli in netto anticipo su Cirillo, l'inzuccata gonfia la rete.

Bisogna superare la mezz'ora per vedere gli amaranto in grado almeno di affacciarsi dalle parti di Caglioni, dopo una buona fetta di primo tempo all'insegna dell'ardore agonistico e poco altro. Basta un tentativo di Armellino per infondere coraggio ad una squadra evidentemente in difficoltà anche mentale, oltre che tecnica. Vedere la Reggina attaccare a pieno organico, con i calciatori sempre pronti a rimediare al passaggio sbagliato di un compagno, è commovente ma purtroppo improduttivo.

Gallozzi ha un impatto devastante ad inizio ripresa, e riesce a mettere in mezzo almeno due potenziali assist in pochi minuti: sul primo, Balistreri e Masini fanno lo stesso movimento e si ostacolano involontariamente; sul secondo si fionda l'ex catanzarese, che sul secondo palo viene contrastato energicamente e reclama invano il rigore. Poco dopo, Viola rileva Balistreri mentre Gallozzi inizia ad accusare stanchezza dopo l'ennesimo scatto.

Viola si guadagna una punizione a destra, messa in mezzo al 65' da Armellino: è la palla che consente a Simone Masini di sbloccarsi e trovare il primo gol in maglia amaranto, inesorabile la sua incornata nel cuore dell'area. Ed è 1-1, frutto della pressione totale nei confronti di un Lecce spaventato.

Sul risultato di parità, i tecnici iniziano a giocare a scacchi. Pagliari butta dentro la torre Della Rocca e si piazza col 4-4-2. Alberti prima fa esordire Zibert (fuori Mazzone), il cui transfert è arrivato in giornata; poi leva Gallozzi prima che muoia in campo, come ultimo cambio si gioca Karagounis e ordina il 5-3-2: il greco va a presidiare la fascia sinistra; Ungaro, Cirillo ed Aronica compongono il terzetto di centrali; lo sloveno dà ordine in mezzo al campo; Masini e Viola condividono il peso dell'attacco e rientrano a turno.

La mossa non mette al riparo dai pericoli. Una discesa di Di Chiara trova una difesa poco attenta, Della Rocca può ricevere comodamente e sferrare un sinistro da buona posizione: la sfera è fuori dallo specchio della porta, ma impatta su Moscardelli che incredibilmente mette fuori a Belardi battuto.

Gol sbagliato, gol subito. È l'86' quando Di Lorenzo innesca Masini, lodevole lo scatto a destra, il cross viene raccolto da Viola in spaccata: Caglioni fa un mezzo miracolo e si oppone d'istinto, ma nulla può sulla ribattuta sbattuta in rete da Giuseppe Maimone, 20enne di Taormina cresciuto al Sant'Agata. Davide mette al tappeto Golia, la fionda è quella che non ti aspetti.

Un colpo di testa a lato di Della Rocca è l'ultimo brivido al 90'. Il Lecce si è cullato troppo sul gol iniziale di Moscardelli, la Reggina ne ha punito la presunzione. Con la bava alla bocca dall'inizio alla fine dell'incontro, gli uomini di Alberti portano a casa tre punti, vanno a quota 14 e scavalcano finalmente l'Aversa Normanna. È penultimo posto, l'ultimo utile per disputare i playout. Per non subire onte. Per salvare il professionismo. Con il cuore.

REGGINA – LECCE 2-1

Reti: 4' Moscardelli, 65' Masini, 86' Maimone

REGGINA (4-3-3): Belardi; Di Lorenzo, Cirillo, Aronica, Ungaro; Armellino, Mazzone (71' Zibert), Maimone; Gallozzi (73' Karagounis), Balistreri (61' Viola), Masini. A disposizione: Kovacsik, Condemi, Louzada, Gjuci. Allenatore: Alberti Mazzaferro.
LECCE (4-3-3): Caglioni, Diniz, Vinetot, Abruzzese, Di Chiara; Gomes (56' Sacillotto), Papini, Salvi; Lepore, Moscardelli, Herrera (67' Della Rocca). A disposizione: Scuffia, Beduschi, Lopez, Bogliacino, Carrozza. Allenatore: Pagliari.

Arbitro: Di Martino di Teramo

Ammoniti: Aronica, Maimone, Masini, Sacillotto, Di Chiara