Reggina, Foti presenta l'azionariato a modo suo: "I tifosi facciano un passo indietro"

foticentenariodi Paolo Ficara - "Diventa socio, costruiamo insieme il nostro futuro". Con questo slogan, la Reggina presenta l'iniziativa dell'azionariato popolare. Poche, per non dire assenti, le illustrazioni del presidente Lillo Foti nella sala hospitality del 'Granillo', in una conferenza stampa che ha visto partecipare istituzioni, imprenditoria locale, e tre degli altri quattro consiglieri d'amministrazione del club: presenti Conti, Ranieri e Romeo, mentre non si è visto Fortunato Martino. La sostanza dell'iniziativa è affidata ad un opuscolo, in cui si ripetono informazioni sommarie e prezzi già riportati dal sito www.azioniregginacalcio.com.

Dopo un preambolo su alcune date storiche, condito da ringraziamenti verso il compianto sindaco Italo Falcomatà, Lillo Foti entra nel vivo del discorso: "La Reggina ha bisogno di essere rifondata, con nuove idee e nuovi progetti. E con l'aiuto delle istituzioni. A luglio ero sul punto di non iscrivere la squadra, ma sarebbe stato irrispettoso nei confronti di chi lavora da 28 anni. Ho chiesto disponibilità ad alcuni amici miei, ed a soggetti segnalati dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. La Reggina è forte, ha dentro la sua storia. Oggi è la 102sima squadra tra i professionisti, in passato è stata anche la tredicesima. Già a giugno abbiamo dichiarato l'intenzione di portare avanti l'azionariato popolare. Si può formare un nuovo gruppo di dirigenti. Esistono persone pronte a dare una mano, ma c'è bisogno che il capitale venga coperto".

Poi il presidente della Reggina "invita", a modo suo, la tifoseria: "Voglio dare uno stadio nuovo, l'ho fatto presente al sindaco in cui credo molto. Servono coraggio, determinazione e collaborazione. Nel prossimo futuro, il calcio sarà composto da un massimo di 50 società. Le attuali 102 non è più possibile reggerle. I tifosi devono sentire il senso di appartenenza, e fare un passo indietro con grande umiltà. Hanno vissuto momenti di esaltazione, per andare a Sassari affrontarono un viaggio di 26 ore. Siamo stati indecorosi nelle ultime prestazioni. Con l'aiuto di tutti, la Reggina tornerà ad essere un club importante".

Successivamente si registra l'intervento di Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria: "La Reggina ha dato tanto alla città, rappresentando un simbolo di riscatto sociale. Anche la comunità ha dato tanto alla squadra. Adesso le cose sono cambiate, in città ci sono tante emergenze. Conosciamo i progetti presentati alla ferma commissariale. Il comune non può spendere un euro, che non sia strettamente necessario alla sopravvivenza della città. Valuteremo tutto nell'ottica di un ritorno alla normalità, continueremo a confrontarci come fatto finora".

Presente anche Giuseppe Raffa, presidente della Provincia di Reggio Calabria: "Mi piace immaginare la Reggina come patrimonio culturale e sociale. Il Sant'Agata deve rappresentare una fucina per le nuove generazioni. Il percorso che avviamo oggi, cade in un momento di difficoltà economica. La provincia ha dato un contributo in questi anni, l'amministrazione è vicina alla società Reggina Calcio di cui siamo orgogliosi".

Una punta di sottile polemica la mette Mimmo Praticò, presidente del Coni Calabria: "Forse sono il meno adatto a dire alcune cose. Acquisterò delle azioni, chiederò anche a mio nipote di farlo. Il tifoso reggino, che ad inizio campionato ha firmato in bianco 2500 abbonamenti, confermerà il proprio sentimento verso la squadra. La squadra è della città, ed in qualunque momento dobbiamo dare conto. Non possiamo permetterci di dire 'io sono il presidente'. A parte la promozione in A, il regalo più bello è lo spareggio del 12 giugno '88 a Perugia".

Poi il microfono torna nelle mani di Foti, ma le risposte sull'immediato futuro sportivo della Reggina sono vaghe: "Capisco il pessimismo incorporato in ognuno di noi. La Reggina sta mantenendo fede ai propri impegni. L'entusiasmo va risvegliato sul campo, con le pretese non si arriva da nessuna parte. A gennaio si dovrà cambiare più di qualcosa, in ambito sportivo. Alla fine, il lavoro paga sempre".

Si prova così a capire qualcosa in più sull'azionariato e sulle richieste formulate alle istituzioni: "In questi giorni sono arrivate parecchie sottoscrizioni, anche da posti lontani. Cosa chiediamo alle istituzioni? Niente, per 28 anni ho fatto da solo. In una realtà economica come la nostra, c'è una storia ed un percorso gratificante. Non sono più in condizione di darli. Sono pronto a mettermi da parte, senza nessun tipo di problema – ripete Foti, per l'ennesima volta - La Reggina appartiene alla città ed ai tifosi. Potevo chiudere a giugno, non l'ho fatto. Qualcuno di voi ha dichiarato che sarebbe stato meglio fallire. Ma al sud, negli ultimi 28 anni, l'unica realtà che non è fallita è la Reggina Calcio".

Il presidente della Reggina è lapidario su eventuali nuovi ingressi in società: "Dipende dalla sensibilità e disponibilità di ognuno. La Reggina è merito di tutti. Se vogliamo sia presente tra le 50 realtà professionistiche italiane, serve il contributo di tutti. Oggi le imprese hanno difficoltà a sottrarre utili alle proprie aziende. Sono invece disponibili a sostenere altri tipi di impegni. Nel nuovo stadio, di proprietà della Reggina, ci saranno 50 palchi di multiproprietà e 300 poltrone nominative".

Tra le righe, si deduce che l'iniziativa destinata al popolo è finalizzata alla costruzione di questo famoso nuovo impianto: "L'azionariato è avviato da una settimana. Attraverso un fondo americano, un anno e mezzo fa la Reggina si è presentata a Palazzo San Giorgio. Si può scegliere fra tre opzioni per la costruzione di un nuovo stadio – evidenzia Foti - Sarà un teatro da 15000 posti. Oggi gli stadi sono antieconomici. Guardo al futuro, e ci vuole grande coraggio. L'operazione può essere valutata con grande attenzione, l'amministrazione valuterà se esistono dei ritorni per la città. Le tre opzioni? Una è Catona, anche le altre sono al centro-nord".

Il massimo dirigente risponde così a chi gli chiede di affrontare temi più immediati e concreti, come la posizione in classifica della squadra: "Sto pensando ad una Reggina del futuro. Nel presente, siamo in difficoltà sul piano sportivo. Siamo vicini ad un campionato di interregionale, ma c'è a disposizione un girone di ritorno. Davano morta la Reggina col -15, ma siamo ancora vivi e vegeti dopo 28 anni".

Infine, il sindaco Giuseppe Falcomatà dissipa i dubbi circa l'impegno dell'amministrazione comunale verso gli impianti fatiscenti destinati allo sport di base: "Le idee della Reggina sono state acquisite dal comune prima del mio arrivo. Adesso faremo una considerazione politica, ma i progetti sul nuovo stadio non implicano scarsa attenzione verso altre strutture. L'amministrazione ci ragionerà".