Frascatore al Dispaccio: "Reggina, nessun rancore. Gran ricordo di Imbriani a Benevento"

frascatore-1-300x296di Paolo Ficara - Gladiatore di passaggio. Davvero pochissime le occasioni per Paolo Frascatore con la maglia della Reggina, dal suo arrivo in prestito dalla Roma nel gennaio scorso. Dopo aver lasciato Pescara, l'ex terzino sinistro dell'Italia Under 21 non ha trovato maggiore spazio in riva allo Stretto, ed il suo semestre è ingiudicabile. Adesso è anche lui in Lega Pro, e nel girone B con la Pistoiese proverà ad ottenere quella promozione sfuggitagli qualche anno fa, col Benevento. Il Dispaccio lo ha contattato proprio per parlare del match di sabato tra amaranto e sanniti.

Immagino che ti aspettassi di trovare più spazio, nella passata stagione alla Reggina.
"Ero arrivato con tutti i presupposti per far bene, non avevo mai cambiato squadra a gennaio. Un piccolo problema alla caviglia non mi ha consentito di essere subito a disposizione, e Nino Barillà stava facendo molto bene a sinistra. A lungo andare, la stagione non è stata quella che mi sarei atteso. Mi è mancata continuità, non sono riuscito a dare qualcosa in più".

All'inizio del girone di ritorno, la Reggina pareva avere il vento in poppa. È successo qualcosa dopo la sconfitta di Novara?
"La situazione non era facile. Ci sono stati un po' di problemi, abbiamo sbagliato anche noi giocatori, oltre agli allenatori. Nel calcio, gli episodi possono cambiare una stagione. Magari quella partita avrebbe potuto darci una spinta in più, invece certe cose ti cambiano l'umore durante la settimana di allenamento. In quella posizione di classifica, ogni sconfitta era un dramma. Si era costretti a fare punti, sarebbe servito un girone di ritorno alla grande in una Serie B molto competitiva".

La società come si è comportata?
"Con me si è comportata bene, non porto rancore. Mi sono trovato bene, pur essendo dispiaciuto per com'è andata e per il poco spazio avuto. Conservo un'esperienza che mi ha dato forza, e sono contento di aver vissuto in una città che ha tutto per stare in Serie A. I tifosi, nonostante tutto, ci hanno creduto fino alla fine. Quando si retrocede, è normale non conservare grandi ricordi, ma quello sulla città me lo porto dietro".

Ti saresti atteso una Reggina nelle medesime difficoltà, dopo aver cambiato categoria?
"Vedendo l'organico ad inizio stagione, pensavo potesse competere per la promozione. Non sono lì, so che ci sono stati problemi societari con conseguente penalizzazione. Ma non me l'aspettavo".

Sei ancora in contatto con qualche compagno dell'anno scorso?
"Mi sono sentito qualche volta con Foglio. E poi ovviamente con Mirko Pigliacelli, siamo insieme da sette anni in pratica".

Qualche anno fa hai giocato nel Benevento: forse è arrivato il momento buono per andare in B, dopo vari tentativi e tanti milioni spesi.
"Lì sembra ci sia una maledizione. Sono stato benissimo, porto un gran ricordo di quella annata, specie per il mister Imbriani che non c'è più e per Martinez. Mi hanno insegnato tanto, dandomi la possibilità di giocare. Spero che questo sia l'anno buono".

Mentre tu hai avuto l'umiltà di rimetterti in gioco in Lega Pro: come sta andando a Pistoia?
"Sta andando bene. Siamo quarti, a pari merito col Teramo. Mi trovo bene, siamo tutti ragazzi con voglia di rivalsa. Alcuni vengono dalla Serie B, ci siamo tuffati a fari spenti in questa esperienza. C'è il potenziale per fare bene".

Sabato i tre punti serviranno di più alla Reggina o al Benevento?
"Penso sicuramente alla Reggina, vista la classifica. Ma il Benevento sono sicuro che alla fine farà i punti che gli servono in campionato, e non auguro la sconfitta. Per gli amaranto sarà molto difficile, ho visto che c'è anche qualche assenza".