Reggina, Cozza: "Venendo qui, sapevo a cosa andavo incontro"

cozza3di Paolo Ficara - Il ritratto della tranquillità. O quasi. Niente toni agitati da parte di Ciccio Cozza, che riprende la parola in conferenza stampa dopo lo smacco di Lamezia. C'è da risalire la china subito per la Reggina, impegnata domani al 'Granillo' (ore 12:30) contro l'Aversa Normanna, unica squadra sotto di sé: "Il penultimo posto è frutto della penalizzazione. Bisogna raggiungere la salvezza, e poi costruire per risalire".

Il tecnico risponde così sulle accuse di scarso attaccamento alla maglia, rivolte alla squadra: "Una partita si può anche sbagliare. Alla società bisogna essere sempre riconoscenti, poi è normale che tutti si debba dare qualcosa in più. A Lamezia non ho visto quel che volevo".

Cozza non teme nemmeno per la propria posizione: "Sono bello tranquillo. So a cosa andavo incontro, venendo a Reggio. Il presidente ci ha chiesto la salvezza, raggiungeremo l'obiettivo soffrendo fino alla fine. La Reggina non è in grado di stare dalla metà classifica in su, a Lamezia sono venuti fuori i limiti. Prendiamo gol per errori individuali. Dobbiamo farli rendere al 100%, poi con o senza di me, questa squadra darà soddisfazioni nel giro di due o tre anni".

La prossima partita è delicata, ma non fondamentale (secondo Cozza): "Il campionato non finisce domani. Fare i playout non è il nostro obiettivo. Serve accumulare punti. Pensiamo a quanto di buono fatto prima. Affronteremo l'Aversa Normanna come se fosse una squadra importante, stando al 100% e giocando l'uno per l'altro".

Non manca mai l'argomento attaccanti, unito a qualche polemica verso i facili giudizi: "Di Michele sta bene e viene in panchina. Masini? Tutti gli attaccanti hanno segnato poco, tranne Insigne. Devono mostrare più cattiveria. Masini è l'unica punta centrale, lo stesso Viola è una seconda punta. Domenica ho scelto chi mi dava più sicurezza sul piano fisico. È un mestiere particolare, c'è chi critica a priori dal divano. Faccio allenamenti a porte aperte in modo che tutti possano giudicare, anziché scrivere fesserie stando a casa".

Cetrangolo merita due parole, dopo la bella prova di Cosenza: "Volevo vedere se era in grado di fare il secondo, prima di fare qualche spesa per altri portieri. Ha fatto bene, ma non si può giudicare per una partita".