Reggina umiliata a Lamezia: la difesa dorme, 4-0 per la Vigor

cozza3di Paolo Ficara – Chi ha paura dei fantasmi? Il campionato della Reggina sta assumendo sempre di più i connotati del film horror a cui abbiamo assistito nella passata stagione, solo che è cambiata la categoria. Allo stadio 'D'Ippolito' di Lamezia, i padroni di casa della Vigor si impongono con un umiliante 4-0. Montella sblocca la gara, poi una doppietta di Del Sante precede la firma messa in calce da Crescenzi, con un'autorete. Gli amaranto pagano un momento molto negativo, costellato da sfortune di ogni tipo, ma oggi c'è da prendersela soprattutto con una formazione sbagliata ed uno scarsissimo spirito di squadra.

Tutte confermate le scelte di Cozza, che ripropone Crescenzi in difesa e si riaffida al centravanti Masini nel suo 4-3-3, rinunciando a Camilleri e ad un Viola apparso in palla in settimana. Anche Erra propone il suo consolidato 4-3-3. Che sviluppa il gioco soprattutto sulle fasce dove saltuariamente Montella ed Improta, le ali a sostegno del centravanti Del Sante, invertono le posizioni.

La Reggina impone il proprio palleggio nelle battute iniziali, ed al 4' c'è una interessante verticalizzazione di Insigne per Louzada: il portiere Piacenti intuisce, e riesce ad anticipare il brasiliano in uscita bassa. Subito dopo, una sponda di Masini (cross preciso di Ungaro) mette in condizione Insigne di ricevere in posizione favorevole, ma al fantasista manca il guizzo giusto per battere a rete. Di fatto, la verve offensiva degli amaranto finisce qui.

Pur mantenendo l'iniziativa e "facendo" la partita, come chiesto alla vigilia da Cozza, la Reggina non trova più sbocchi per la propria manovra. E rallenta, s'intimidisce, si comprime su sé stessa. Bastano un paio di palloni finiti in area per creare apprensioni, nonostante la vigor non riesca ad impensierire Kovacsik. Ma, Di Lorenzo a parte, i tremolizi di gran parte del pacchetto arretrato sono tangibili.

Il vantaggio dei padroni di casa scaturisce da una rimessa laterale: è il 31' quando Improta riceve palla a sinistra dentro l'area, il suo cross trova una sponda sul palo lontano, e dal centro dell'area piccola Montella corregge in rete. Esplode il pubblico lametino, mentre i circa 300 ultras amaranto restano a bocca asciutta. In tutti i sensi, dato che pervengono grosse lamentele per l'impossibilità anche ad acquistare una bottiglietta d'acqua, una volta superato il prefiltraggio.

Gli amaranto mettono insieme qualche calcio da fermo e nulla più, peraltro le esecuzioni sono tutte sbagliate. Manca dunque la reazione dopo il vantaggio della Vigor, brava a concretizzare al 35' un contropiede successivo ad un corner: fa tutto Del Sante, che anche grazie alla morbida opposizione di un Crescenzi fuori fase, è libero di sgroppare ma anche abile a sorprendere Kovacsik con una bomba da distanza siderale. Il pallone finisce nel sette, l'ungherese non riesce a distendersi in tempo, forse sorpreso dalla mancata opposizione dei difensori.

Cozza prova a scuotere la squadra, passando al 4-2-4 all'intervallo. Entra Viola ma viene inizialmente piazzato largo a destra (poi scambierà posizione con Insigne), mentre il sacrificato è Maita, forse il più ordinato dei centrocampisti. La ripresa inizia con l'ennesima punizione sprecata da Dall'Oglio che calcia malamente in curva. Poi Insigne viene fermato in dubbio fuorigioco, prima di mettere in rete con un sinistro preciso.

Più passano i minuti, più gli uomini di Cozza scivolano verso la fase r.e.m., come evidenziato dagli imbarazzi anche ad avviare l'azione dopo il rinvio del portiere. Basta un accenno di pressing, e la Vigor riesce a sradicare la sfera dai piedi dei centrali e rendersi pericolosa. Sul più evidente di questi frangenti, ne scaturisce un angolo al 74': cross nel cuore dell'area, e Del Sante giganteggia gonfiando la rete di Kovacsik per la terza volta, con un preciso colpo di testa. Crescenzi sembra completare la propria giornata nera, perdendo l'ennesimo duello col centravanti avversario.

In realtà l'ex pisano ha ancora qualcosa da dare al match, ed all'82' devia nella propria porta, peraltro all'angolino basso, un cross di Montella verso un'area deserta di maglie biancoverdi. E sono quattro. Per la Reggina è un autentico tracollo, senza il minimo accenno di reazione e dopo un'iniziale quarto d'ora in cui sembrava non esserci storia in termini di palleggio. Ma le due aree di rigore, sia da un lato che dall'altro, rappresentano una sorta di casa degli orrori.

Giornata da ricordare per la Vigor Lamezia: successo storico sia per il blasone del corregionale avversario, sia per il punteggio rotondo. Erra ha individuato facilmente gli anelli deboli degli amaranto, ed è bastato applicare un calcio semplice ed aggressivo per far saltare il tappo. A distanza di poche settimane dal 3-0 sul Cosenza, gli uomini di Cozza sono già irriconoscibili. Lenti, a testa bassa, egoisti e soprattutto dormienti nel reparto arretrato. Mercoledì c'è da rendere visita ai lupi silani per la Coppa Italia, ma nel frattempo c'è da sperare che l'Aversa Normanna, prossimo avversario in campionato, non faccia risultato nel pomeriggio contro il Benevento. Altrimenti significherebbe ultimo posto.

VIGOR LAMEZIA - REGGINA 4-0

Reti: 31' Montella, 35' e 74' Del Sante, 82' aut. Crescenzi

VIGOR LAMEZIA (4-3-3): Piacenti; Rapisarda (83' Kostadinovic), Filosa, Gattari, Malerba; Puccio, Battaglia (67' Giampà), Scarsella; Montella, Del Sante (77' Held), Improta. A disposizione: Rosti, Rossini, Voltasio, Catalano. Allenatore: Erra.
REGGINA (4-3-3): Kovacsik; Ungaro, Crescenzi, Di Lorenzo, Karagounis; Armellino, Maita (46' Viola), Dall'Oglio; Insigne (77' Gjuci), Masini, Louzada. A disposizione: Cetrangolo, Ammirati, Salandria, Camilleri, Maimone. Allenatore: Cozza.

Arbitro: Guccini di Albano Laziale.
Ammoniti: Scarsella, Rapisarda, Di Lorenzo