Reggina, contro il Cosenza per il riscatto. Maita, esame superato

maitadi Paolo Ficara - Quant'è brutta la Lega Pro. Come se non ci fosse bastata una Serie B di basso profilo nelle ultime stagioni, sia in linea generale che per quanto mostrato dalla Reggina, adesso è necessario accettare una realtà ancor più mediocre. Partite dal contenuto più agonistico che tecnico, in cui la lucidità degli attaccanti fa spesso la differenza, al cospetto di difese che raramente offrono sicurezza a qualsiasi latitudine. L'esperienza risulta spesso determinante in gare tiratissime, nel momento in cui un episodio può cambiare il corso di un match.

E la Reggina di esperienza, a guardare la carta d'identità, ne ha poca. Con i suoi 25 anni, Marco Armellino è il calciatore più grande schierato in campo ieri dal primo minuto, contro la Juve Stabia. Gli attuali titolari hanno un po' tutti giocato in Lega Pro nelle stagioni precedenti, ma in questo momento manca sia la superiorità tecnica per chiudere le gare dopo gli sforzi nel proporsi palla a terra, sia la malizia nel controllare l'inerzia del match. In 6 gare di campionato, la Reggina ha preso gol nel primo tempo soltanto a Lecce, dopo un discreto avvio. Poi, le amnesie arrivano sempre nella ripresa.

Il trittico di gare ravvicinate ha dato forse una dimensione a questa Reggina. Organico discreto ma incompleto, qualsiasi modulo si adotti manca sempre un punto ed una figura (specie sulle fasce ed in avanti). Inavvicinabile, per tanti motivi, il gruppetto che andrà a giocarsi la promozione. Ma c'è sicuramente qualche valore in più rispetto al plotone delle medio-piccole: se non ci fosse la spada di Damocle della penalizzazione, si potrebbe mirare ad un campionato tranquillo.

Invece bisognerà pensare solo ed esclusivamente alla salvezza, unita alla valorizzazione dei tanti giovani come risorsa da cui ripartire in futuro. La squadra va lasciata molto tranquilla, dall'esterno, a livello mentale. All'interno, invece, bisogna essere abili a non crearsi problemi da soli.

I pochi elementi che dovevano dare carisma e soprattutto gol, in questo momento e per vari motivi, non stanno offrendo un contributo sufficiente. Di Michele ne avrà per un mese dopo l'infortunio al menisco; Masini ha deluso al punto da essere scavalcato da Bramucci, andando a guardare l'ordine delle sostituzioni a Castellammare; e poi c'è Viola, rimasto a casa per reali problemi fisici, ma fino a questo momento non in cima alla classifica del minutaggio: solo una presenza da titolare, contro il Messina.

Negli ultimi anni, in B, qualche volta è stato manifestato rimpianto per quei giovani mandati in prestito altrove, ma che forse potevano tornare molto utili in maglia amaranto. Adesso la categoria è cambiata, ed è bene non sottovalutare calciatori che troverebbero spazio praticamente ovunque in Serie C, specie se hanno caratteristiche non comuni ad altri elementi presenti in organico. Il curriculum di Viola parla da solo, mentre Maita può essere il regista invocato da più parti (e da diversi anni).

Lo spostamento di Rizzo nella difesa a cinque, ha consentito l'ingresso dell'ex Catanzaro e Lumezzane in formazione titolare. Ed a giudicare dalla qualità della sua prova, ci auguriamo che non ne esca più. Suo l'assist per il gol di Armellino, palloni mai gettati in avanti a casaccio e bravura nel chiamare in causa i compagni nella manovra offensiva, nonostante un assetto più coperto rispetto alle precedenti settimane. Si sentiva l'assenza di un play, mentre la rete del mediano di Vico Equense ci ricorda anche l'esistenza di centrocampisti bravi ad inserirsi. Forse Armellino non è l'unico ad avere queste caratteristiche, in organico, e per una squadra in cui gli attaccanti hanno le polveri bagnate, è bene sfruttare chi può avere il piede caldo, pur partendo da dietro.

La Reggina ha adesso la possibilità di risollevare classifica e morale contro il Cosenza, che scenderà al 'Granillo' domenica prossima alle 16:00. Nonostante la sconfitta, la formazione schierata a Castellammare di Stabia potrebbe aver convinto Cozza. Di certo, sulle fasce non ci sono esterni in grado di garantire sempre le due fasi, motivo per cui è stato gettato nella mischia anche il 18enne Ammirati, nella ripresa. Ma nel derby coi lupi, sarà obbligatorio fare risultato.