Reggina: c'è da ingoiare un boccone molto amaro

cozza3di Paolo Ficara - Il calvario prima della processione. La Reggina mantiene la "tradizione" che nel derby dello Stretto la vede superiore nelle prestazioni (pur nel contesto tecnicamente straziante della Serie C), ma deve bere l'amaro calice della sconfitta interna contro il Messina. L'impegno c'è stato, unito alla difficoltà palese nell'alzare i ritmi, ma anche il pareggio sarebbe potuto stare stretto.

La sensazione è che solo se fosse entrato in campo Cozza, la Reggina sarebbe forse riuscita a segnare. Non può essere sempre Insigne a levare le castagne dal fuoco, e stavolta il napoletano si è divorato un'occasione ancora più facile rispetto alle precedenti, tutte trasformate contro Casertana e Paganese. Se in tre partite è stato lui l'unico attaccante ad andare in gol, bisogna però iniziare a porsi degli interrogativi.

Il Messina è la prima ma non sarà l'unica squadra che verrà al 'Granillo' col solo scopo di arroccarsi dietro, per poi tentare di vincere alla roulette con uno o due contropiedi. Quando non ci si arriva con le giocate corali, o con le combinazioni sugli esterni, serve quel pizzico di inventiva in più che forse è mancato. Pensare che sarebbe bastato passare in vantaggio, o con Insigne nel primo tempo o con l'altra mastodontica palla-gol di Di Michele nella ripresa, per poi assistere ad un altro tipo di partita, è solo una magrissima consolazione o illusione.

Il campionato sarà pieno di match da vita o morte. Per il livello di rivalità, parecchie partite concedono la possibilità di esaltarsi in caso di vittoria, ma anche di abbattersi eccessivamente in caso di sconfitta. La stragrande maggioranza del pubblico reggino ha dimostrato maturità, nonostante lo 0-1, applaudendo una squadra dall'età media bassa. Chi ha ancora negli occhi la Serie A, o chi ci teneva ad onorare la festività mariana con un derby vinto (mischiando il sacro col profano), l'avrà pensata diversamente.

Bisogna ingoiare alla svelta il boccone amaro a livello mentale, ma anche soffermarsi su quelle che sono state le pecche tecniche e tattiche. Detto di una fase offensiva bellina a vedersi ma poco concreta, il gol subito da Orlando è roba da non dormirci la notte.

C'è curiosità per capire se venerdì prossimo a Lecce, altra gara in notturna, la Reggina avrà la spavalderia per mantenere assetto e mentalità offensivi anche in casa di una big. Intanto Ciccio Cozza, attento conoscitore della realtà in cui opera, ha almeno capito una cosa: un allenatore che lavora a porte chiuse, fondamentalmente si priva di testimoni. Il nemico non è fuori e chi ci tiene alla Reggina, da giornalista o da tifoso, il più delle volte può solo dare una mano durante la settimana.