Reggina, Giacchetta: "Chi investe su un territorio senza sindaco e con le strade rotte?"

Intervenuto telefonicamente a Radio Gamma, il dirigente amaranto Simone Giacchetta ha immediatamente glissato sulla sua eventuale permanenza alla Reggina: "In questo momento, il futuro è determinato dal presente. Adesso bisogna agire per la Reggina, poi ci sarà tempo per parlare del lato sportivo. Si farà di tutto per garantire l'iscrizione, il presidente si è mosso in maniera importante in tribunale. Sono evidenti le difficoltà economiche dell'intero sistema, in particolare nel territorio di Reggio Calabria. Bisogna mettere in regola tutti i tesserati, dopodiché si potrà pensare al portiere, al difensore, all'allenatore o al fisioterapista. Io mi sento sempre legato alla Reggina, a prescindere da chi ci sia".

A microfono acceso coi colleghi di Avellino, Franco Gagliardi avrebbe svelato il nome di Ciccio Cozza come suo successore sulla panchina amaranto. Giacchetta risponde così: "La Reggina non è in grado di garantire niente a nessuno, in questo momento. Sono tutte chiacchiere".

Giacchetta ha analizzato il percorso che ha portato alla perdita della cadetteria: "Ognuno ha delle responsabilità in questa stagione, in base al ruolo che occupa. La perdita della Serie A ha costituito l'inizio del percorso che ha portato a questa retrocessione in Lega Pro. Nonostante il buon campionato del 2011, in cui si poteva raggiungere la Serie A, nelle annate successive si è provato a mantenere la categoria contenendo il bilancio. Il sistema calcio è andato in crisi e le difficoltà si sono accentuate. Siamo stati l'unica società di B capace di vendere bene dei calciatori. Non è che devono andare tutti alla Juventus o al Genoa per forza, anche se vanno al Benevento portano ossigeno".

Speriamo vivamente che, rileggendosi o riascoltandosi, Giacchetta possa rendersi conto della pochezza di considerazioni come queste: "Foti ha consentito 9 anni di Serie A a questa realtà, in cui questa categoria era impensabile. Chi è che investe su un territorio come quello reggino, in cui non c'è un sindaco, l'acqua non arriva al quarto piano, le strade sono rotte e se vai in ospedale devi farti il segno della croce?".

Pur sollecitato dai giornalisti di Radio Gamma, il ds della Reggina continua a non dare risposte concrete sul proprio futuro: "Lavorare per la Reggina significa tante cose. Se ti va bene è così, altrimenti te ne devi andare al primo giorno. Personalmente mi hanno giudicato in tanti modi da calciatore, poi si sono ricreduti tutti. Prima o poi, verranno tutti fuori – sostiene Giacchetta - Non è più il periodo dei 12 punti nelle ultime quattro partite, che faceva sembrare tutti bravi. Altrimenti pure io andrei in giro in giacca e cravatta".

p.f.