Reggina: contro il Cittadella per evitare un finale umiliante

gagliardi2di Paolo Ficara - Lenta agonia? La sconfitta di Palermo, al di là del punteggio, ha evidenziato lo stato attuale di una Reggina ormai allo sbando. Sperare in un colpo di coda, in un finale di campionato tale da far digerire i bocconi amari fin qui ingoiati, è oltremodo utopistico. L'obiettivo di valorizzare qualche giovane è stato già anteposto rispetto alle necessità di una classifica che ormai parla chiaro: a sette partite dal termine, il distacco dal quartultimo posto (utile per i playout) è di otto lunghezze.

Lo scontro diretto di sabato prossimo (ore 15:00) col Cittadella, potrebbe solo teoricamente riaprire il discorso salvezza per gli amaranto. Due delle tre vittorie interne sono state ottenute contro gli avversari messi peggio in classifica, ovvero Juve Stabia e Padova piegate nel girone d'andata. È l'unico dato che può dare adito a qualche aspettativa, per una squadra che al Granillo ha pagato alcune pecche dell'organico: assenza di un vero play a centrocampo (peccato per il mancato esperimento con Maza) e rinuncia ad un centravanti di peso, fatta eccezione per Reggina-Trapani.

Probabilmente, una vittoria degli uomini di Zanin e Gagliardi servirebbe più a complicare il cammino del Cittadella, che a riaccendere gli entusiasmi in riva allo Stretto. La Reggina vista giovedì scorso in Sicilia ha dimostrato di non crederci, a differenza di quanto accaduto pochi giorni prima a Padova. La panchina contemporanea per Di Michele e Gerardi è apparsa come un segnale di resa, l'utilizzo di ragazzi rimasti fin qui ai margini delle scelte dimostra che si sta già pensando al futuro.

Se non arrivasse il successo neanche contro i veneti guidati da Foscarini, assisteremmo soltanto ad una umiliante agonia contro avversari quasi tutti in lotta per i playoff. A tutto ciò, aggiungiamo che non dovrebbe tardare ad arrivare il pronunciamento della Disciplinare, circa il deferimento per la questione stipendi. Per il momento, ribadiamo soltanto un concetto: qualora non si riuscisse ad evitare la discesa in Lega Pro, non si ricommettano gli stessi errori seguiti alla retrocessione dalla Serie A.