Reggina, questione stadio: come smarrire ben 79 anni in soli 8 mesi...

falcomatastadiodi Paolo Ficara - Destinazione d'uso. Non serve consultare il codice civile, per capire come l'assegnazione dello stadio "Granillo" possa tornare utile esclusivamente alla Reggina. Praticamente se ne discute da quando è arrivato Luca Gallo, che già nell'inverno scorso si era detto interessato. Al punto da sollecitare l'intervento del Credito Sportivo.

Era l'11 marzo, e si parlava di concessione a 99 anni: "Daremo indicazioni per riqualificare lo stadio Granillo, in modo che sia utilizzabile 7 giorni su 7 tutto l'anno. L'evento sportivo dovrà essere complementare – raccontava felice il sindaco Giuseppe Falcomatà a Radio Reggio Più - Lo stadio potrà essere utilizzato per attività ed eventi, con una riqualificazione. Si sta ragionando su una concessione a 99 anni".

Di diverso contenuto l'intervento del primo cittadino, lunedì sera ai microfoni di Reggio Tv. Otto mesi più tardi, la concessione diventa ventennale. Può una semplice interruzione di dialogo, aver fatto scaturire una simile mossa? E se sì, chi ha determinato tale interruzione? Ma soprattutto, quale imprenditore con un po' di sale in zucca andrebbe a riqualificare un impianto da circa 28 mila posti (con curva nord aperta e fruibile), magari creando attività commerciali e/o ricreative, per poi restituirlo alla comunità prima ancora di essere rientrato dalle spese?

--banner--

Se il prossimo bando per il "Granillo" verrà emanato con queste caratteristiche, cui andrebbero aggiunti altri...optional, come ad esempio la concessione di un tot di accrediti all'amministrazione comunale o di una percentuale sulla raccolta pubblicitaria, la previsione sull'esito diventerebbe più facile del pronostico su Torino-Reggina del 13 giugno 1999. Senza offesa per nessuno, tanto è in prescrizione.

A siffatta (eventuale) situazione, per capire come ci si è giunti speriamo non debba tornare utile l'esternazione a voce alta sulla famiglia Moratti. Brava, una volta tanto, la politica locale nell'individuare un'ottima figura imprenditoriale per la Reggina, quando un anno fa di questi tempi si rischiava la scomparsa del titolo sportivo dell'Urbs. Proprio mentre si cercava di salvare chiesa, villaggio e magari anche... fedeli, è arrivato Luca Gallo. Il resto lo sappiamo. E per chi non lo sapesse, sul sito della Lega Pro c'è la classifica.

Ora, in presenza di un Presidente primo in classifica e con un bando (a quanto pare) alle porte per la concessione dello stadio, rivangare una precedente trattativa (per quanto importante fosse il potenziale acquirente), a distanza di un anno è quantomeno disdicevole. È un po' come se avessimo una relazione con una donna favolosa, magari con proposta di matrimonio (ma i matrimoni non durano 20 anni, salvo non nascano già con l'intenzione di divorziare), ma ci mettessimo a divagare su una mezza pomiciata avvenuta in precedenza con un'altra.

Falcomatà è una brava persona, più volte ha mostrato attaccamento alla città ed alle sorti della Reggina. Se non lo avesse ampiamente dimostrato in passato, oggi vedremmo prevenzione e bieco tornaconto politico nell'atteggiamento assunto verso la Reggina di Gallo. Partendo invece dalla buona fede come presupposto, dobbiamo comunque catalogare come inopportuno l'intervento dietrologo su Moratti. Ci risulta sia già andato deserto il bando sul PalaCalafiore: se le caratteristiche per il Granillo sono quelle preannunciate, il bis è dietro l'angolo.

Dunque non sarebbe una questione personale o politica, ma questo è bene che sia chiaro per l'imprenditore romano Luca Gallo, non abituato alle dinamiche della nostra Reggio: se da un lato la Città Metropolitana non produce la documentazione per il dissequestro di alcune aree al Sant'Agata, e dall'altro il Comune emana un bando irricevibile per lo stadio, potrebbe anche pensare di non essere gradito.