Premio Granillo: e fu così che Marotta degnò Reggio della sua presenza

premiogranillodi Paolo Ficara - Leggera differita. Si è tenuta presso Palazzo Alvaro la seconda edizione del premio sportivo intitolato ad Oreste Granillo, storico presidente della Associazione Sportiva Reggina, cui è intitolato lo stadio di Reggio Calabria. La prima si svolse a dicembre 2017, sempre nei saloni di Palazzo Alvaro, con l'intento di replicarla a distanza di pochi mesi per il 2018. Così poi non fu.

Nell'aprile del corrente anno era programmata la seconda edizione, per come ebbe ad annunciare l'organizzatore Maurizio Insardà, specificando che il premio sarebbe andato a Beppe Marotta attuale dirigente dell'Inter. Dopo la "buca" dell'ex amministratore delegato juventino, evento rimandato a data da destinarsi. E finalmente celebrato oggi, 31 ottobre, quando vossignoria si è degnato di presenziare a Reggio Calabria con 6 mesi di ritardo. O con 18 mesi, presumendo che la mancata assegnazione del premio Granillo nel 2018 possa addebitarsi ad un altro... preziosismo del medesimo soggetto.

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Chissà se il dottor Granillo, in una carriera nella quale è stato anche sindaco di Reggio Calabria nonché presidente del Coni, abbia mai fatto attendere qualcuno 6 mesi o un anno e mezzo per ricevere un riconoscimento.

Forse eccessiva l'educazione nell'attendere l'ospite. Valido avversario della Reggina in Serie A, specie nell'ultima occasione. Ossia nel 2009, quando gli amaranto giocarono a Genova contro la Sampdoria di Beppe Marotta che non aveva più nulla da chiedere al campionato. Rimediando un 5-0 e salutando di lì a poco la massima serie.

A fregiarsi di un premio intitolato ad un gran signore ancor prima che fantastico leader come Oreste Granillo, è oggi un dirigente che ha dimostrato ben poco rispetto verso Reggio Calabria. Peraltro si è registrato anche stavolta il supporto economico degli Enti: basti pensare che solo la Città Metropolitana ha già dispensato 10.000 euro per un evento consumatosi in poco meno di due ore. Ma ideato, forse, quando ancora doveva essere scritto il nome di Luca Gallo tra i successori di Granillo.