U.Reggina, Gallo progetta un club all'inglese: entro marzo i nuovi dirigenti

gallopresdi Paolo Ficara - "La Reggina mi ha salvato qui". Da parte di un presidente che mette la mano ad altezza cuore nel pronunciare tale frase, era lecito attendersi un'iniziativa per portare gli innamorati al "Granillo". Giovedì alle 20:30, nel giorno di San Valentino, la Urbs Reggina ospiterà un Potenza rimaneggiato. Sarà l'ultima gara interna del mese di febbraio. Sarà soprattutto il debutto interno per Massimo Drago, che nel nostro stadio entrò per l'ultima volta 5 anni fa, uscendone con un 1-4 in favore del suo Crotone.

LA CONFERMA – La tifoseria è ancora sull'otto volante. Luca Gallo sta dando ampiamente seguito al proposito di viziare il tifoso. Impossibile non girare lo sguardo verso il negozio che sta prendendo forma in pieno centro, per dirne una. È la conferma che non eravamo pazzi visionari nell'auspicare questo tipo di proprietario a Reggio Calabria, cioè una piazza seconda in C solo a Vicenza per storia recente e pubblico. Un investimento nel calcio nella nostra città, specie se si mettono le mani sulle strutture, non era roba da inguaribili ottimisti. Stiamo finalmente ripartendo con basi simili a quelle che hanno caratterizzato Parma e Venezia, con tre anni e mezzo di ritardo.

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LA SMENTITA – Ormai per antonomasia, Lillo Foti era considerato il miglior venditore di Reggio Calabria e tra i primi in Italia. Ci inchiniamo di fronte a chi è riuscito a vendere un cadavere. Con una differenza. Il presidente Foti, da Massimo Orlando fino a Bochniewicz, ha prodotto utili per la propria società, autofinanziandola e portandola a battere la Juventus. Chi ha preso strada verso il tribunale dopo 3 anni, non 30, e dopo aver festeggiato due salvezze in Serie C, ha tratto profitto dalla cessione delle proprie quote. Lasciando in eredità debiti e penalizzazioni. E ha ancora la faccia (l'unica sorridente, peraltro, all'intervallo del derby col Catanzaro) per presentarsi allo stadio.

IL NUOVO CORSO – Tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, saranno completati i primi importanti tasselli del mosaico inerente l'organizzazione dirigenziale. Si è già fatto tanto e si procede spediti ed a grandi passi verso la strutturazione di un club professionistico e professionale, dove ognuno avrà una sfera d'azione e dei compiti ben precisi. Oltre allo store sul Corso Garibaldi, per la sede c'è una soluzione individuata in via Osanna. Alle spalle di Palazzo San Giorgio.

CLUB ALL'INGLESE – Superate le prime legittime perplessità legate all'avvento della nuova proprietà, non legate alla figura di Luca Gallo bensì alla tempistica della compravendita, col passare delle settimane è sempre più chiaro il motivo di un così corposo investimento. Il presidente vuole creare la futura Reggina (non vediamo l'ora di togliere quel fastidioso suffisso) sullo stile dei club inglesi. Se un domani si dovesse stancare, magari dopo aver ottenuto la promozione in Serie B, una società proprietaria di almeno una struttura tra stadio e centro sportivo potrebbe valere almeno 10 milioni. Serviva, dunque, un proprietario con disponibilità tali da poter procedere verso un simile investimento: renderà solido il club anche negli anni a venire. Considerando che, ormai da anni, produrre il Massimo Orlando o il Bochniewicz di turno non basta più. L'entusiasmo non durerà all'infinito, ma al momento si viaggia a ritmo di giostra verso un futuro luminoso.