Reggina, le lacrime di Gagliardi ed il monito di Foti: "Ripartire dal passato"

fotigagliardiQuesta è la nostra Reggina. Una bella scena, spontanea e commovente, ha visto protagonisti due colonne portanti della storia amaranto, negli studi televisivi di La C. I conduttori Simona Ambusto e Maurizio Insardà hanno chiamato in diretta telefonica il presidente Lillo Foti, senza immaginare la reazione del mister Franco Gagliardi, ospite in studio.

È stato sufficiente un attestato pubblico di stima da parte di Foti, per far tornare in mente a Gagliardi tante pagine importanti di vita, oltre che di carriera: "Ritengo l'avvocato Gagliardi una delle persone più competenti. Ha sempre indossato la maglia amaranto, si è sentito parte integrante della famiglia. Ha collaborato tantissimo alla crescita della Reggina, negli anni della Serie A".

Gagliardi, solitamente molto loquace, è stato presto sopraffatto dalle lacrime: "Mi manca molto quella sua figura accanto a me. Mi manca molto la nostra Reggina. Sono come quella donna che si innamora una volta nella vita. Mi sento gratificato quando parla della nostra Reggina. Ho trovato un piccolo Foti nel Rende, ha saputo capire un mio momento difficile".

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Qualche scambio di battute tra Foti e Francesco Modesto, ex calciatore amaranto anch'egli presente in studio, mentre i conduttori provavano a consolare Gagliardi. Dopodiché, al presidente è stato chiesto se gli manca la Reggina:

"Sono entrato nel calcio da neofita, per dare un contributo alla mia città. Sono stati 30 anni dedicati a tempo pieno. Non c'è stato spazio per altre situazioni, l'unico pensiero era la Reggina. Questo mi ha permesso di avere grandi gratificazioni. Devo dire grazie al mondo del calcio, a Gagliardi, a Modesto. Nell'ultimo periodo, il calcio è cambiato. Non mi ha dato più quella passione che forse, in passato, mi ha permesso di ottenere i risultati che la Reggina può vantare. C'è sempre un grandissimo affetto, ma mi dispiace vedere che mancano gli uomini, i grandi personaggi che hanno reso il calcio uno sport amato da tutti. Le responsabilità sono istituzionali. Se non c'è un cambiamento di rotta, il calcio diventerà sempre di più un fatto finanziario".

Insardà ha insistito nel chiedere cosa serve oggi alla Reggina: "Bisogna progettare. L'ho detto anche recentemente. Ci vogliono confronti e relazioni, per ridare smalto ad un passato che non si può cancellare. Da lì bisogna ripartire e ricostruire. Il Sant'Agata, il settore giovanile: c'è bisogno di formazione. Si deve ritornare, con grande umiltà, a quello che è stato. Il passato è la strada, il futuro bisogna migliorarlo".