La Reggina, Bianchimano ed un capolinea economico e tecnico

bianchimano600di Paolo Ficara - Svendita totale, ultimi giorni. Quando una società di Serie C riesce a piazzare un proprio giocatore in categoria superiore, in un periodo nel quale girano pochi soldi, si tende a rallegrarsi. Specie nel caso della Reggina: le casse esangui, nemmeno rimpolpate da un aumento di capitale andato di fatto a vuoto, attendono liquidi. Ma la rinuncia immediata al faro del centrocampo, Alberto De Francesco, e quella procrastinata a giugno dell'unico goleador, Andrea Bianchimano, non consentono di guardare al futuro con ottimismo.

La cessione del capitano non ha fruttato moneta per il cartellino. Un calciatore del genere, lusso per la categoria, è stato lasciato andare con 6 mesi d'anticipo, rispetto alla naturale scadenza di contratto. Forse si è riusciti a strappare la rinuncia ad una mensilità, roba da 3000 euro lordi. Difficile individuare una logica tecnica, ancorché economica. Non regge la versione che vede una società generosa nell'assecondare la volontà del ragazzo. Funzionasse dappertutto così, gli organici di C sarebbero svuotati a metà stagione. Fino a poche settimane fa, era stato definito ingrato.

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Nel calciomercato girano tantissimi soldi a grandi livelli, pochini nelle basse sfere. Lontani (ma non troppo) i tempi in cui si riusciva a vendere Missiroli al Sassuolo per circa 3 milioni, o l'allora 18enne Bochniewicz all'Udinese per 1 milione e 200 mila euro. Oggi Bianchimano, unico a segnare in questa Reggina, all'età di 21 anni viene venduto al miglior offerente: il Perugia, che con 300 mila euro se ne aggiudica il cartellino e lo lascia parcheggiato a Reggio fino a giugno.

Se ogni anno assistiamo a dichiarazioni secondo le quali i costi di una stagione di C si attestano tra i 2 ed i 3 milioni, capite bene come l'introito di tale cessione equivalga ad una bottiglietta di acqua fresca. E stiamo parlando della punta di diamante. Il suo ex agente, che lo ha assistito fino a dicembre, andava cercando offerte per almeno 500.000 euro. Altri addetti ai lavori, lo valutavano intorno al milione. Ne viene invece fuori una cifra che non consentirà nemmeno di partecipare al bando per nome, marchio e Sant'Agata.

Se nel presente, forse, con quella cifra, la Reggina riuscirà a superare indenne le prossime scadenze federali di febbraio e marzo, per il futuro il buio è totale. Soltanto quattro i calciatori che vantano un contratto per la prossima stagione: Marino, Mezavilla, Sciamanna e Sparacello. Va da sé che l'unico piazzabile sul mercato sia il primo: ma se Bianchimano, bomber 21enne, viene venduto a 300 mila euro, Marino quanto può valere?

La realtà ci pone di fronte ad un organico che, per forza di cose, andrà ancora una volta rifondato la prossima estate. Il tutto, con risorse ormai esaurite. E con calciatori importanti da rimpiazzare. Siamo al capolinea di una gestione rivelatasi presto inadeguata. Se alla porta busserà qualcuno, converrà aprire e stendere il tappeto rosso.