Reggina: lo stile Mazzarri e le ripercussioni del turno infrasettimanale

maurizipanchinadi Paolo Ficara - Col 4-3-1-2 sarebbe cambiato qualcosa? Si può discutere sul messaggio lanciato da mister Maurizi alla squadra, con l'iniziale modulo 5-3-1-1 sul campo del Trapani. Le assenze nel reparto avanzato e la caratura dell'avversario sono i motivi alla base della scelta. L'organico però è stato costruito per attuare un altro tipo di calcio. Ad esempio, non c'è il De Vito della situazione utile a comandare una difesa a cinque, oltre che a prenderne il più possibile di testa.

Una Reggina senza Bianchimano, Di Livio, Sciamanna e Tulissi sarebbe come una Juventus senza Cuadrado, Dybala, Higuain e Mandzukic. Questo è assodato, ed è la principale delle attenuanti. In questo contesto si deve però notare come non abbiano trovato spazio altri giovani nel reparto avanzato, segno che il tecnico, in pieno stile Mazzarri, sta puntando su un nucleo di 16 calciatori.

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La differenza fra Trapani e Reggina, sabato scorso, più che nel modulo è stata nell'atteggiamento. La squadra è venuta a mancare sul piano mentale, non ha più trovato le distanze in campo. E se tale analisi rispecchia quella del turno infrasettimanale col Cosenza, si può sospettare che le tre gare in otto giorni abbiano avuto un peso.

Che poi si sia commesso l'errore di dipingere Cosenza e Trapani più forti di quel che realmente sono, è un altro discorso. Nessuna delle due attraversava un buon momento, chi sul piano dei risultati chi su quello delle prestazioni. Rigiocarle con l'organico al completo non si può. Se lo stile Mazzarri prevedeva scelte ristrette in un organico già all'osso, ci ricordiamo anche gli effetti nei turni infrasettimanali.

Il pesante passivo rimediato in Sicilia non deve minare le certezze che la Reggina stava costruendo al proprio interno, riuscendole a trasferire ad una tifoseria fino a 10 giorni fa ampiamente soddisfatta delle prestazioni, ancor prima dei risultati. Non va gettato a mare nulla, né sul piano collettivo né individuale. Sciamanna è andato in gol nelle uniche gare in cui stava bene, adesso si scopre che ha stretto i denti da Fondi in poi in virtù delle altre assenze. Ciò ci fa capire che uomini ci sono all'interno dello spogliatoio. Una pacca sulla spalla anche a Di Filippo, in evidente difficoltà a Trapani nella ripresa: è stato autore di salvataggi da stopper di altri tempi contro Catanzaro e Francavilla, anche col Matera ha evitato il possibile 1-2.

Dopo due giorni di riposo per la squadra, sarà compito di Agenore Maurizi restituire le giuste motivazioni soprattutto ai più giovani. L'equilibrio è necessario in ogni valutazione, la Reggina ha nelle corde un campionato da centro classifica con possibilità di centrare i playoff. Dall'altro lato, non bisogna sottovalutare i segnali negativi delle ultime gare. Sabato arriva una Fidelis Andria in cerca di punti salvezza, sarà una gara da affrontare col giusto spirito. E con Bianchimano e Tulissi a disposizione.

Intanto, un grosso in bocca al lupo a Davide Dionigi, allenatore tra i meno fortunati passati in riva allo Stretto nelle ultime esperienze in Serie B. Ritorna in Calabria, sistemandosi sulla panchina del Catanzaro al posto dell'esonerato Erra.