Reggina: Praticò-Martino, divergenza su tutta la linea

martinofalcomatapraticodi Paolo Ficara - Il passo più lungo della gamba. È quanto insiste nel chiedere il direttore generale Gabriele Martino ai propri superiori. In casa Reggina si prosegue a parlare, a confrontarsi, a tracciare linee programmatiche senza che decolli alcunché. La fretta è relativa, nel senso che siamo ancora a maggio, diverse compagini sono impegnate in playoff e playout. L'importante è avere le idee chiare. E le idee, fin qui, continuano a non collimare tra volontà (di Martino) e possibilità (di Praticò).

Estensioni contrattuali ed aumento di ingaggio per Karel Zeman e per gli elementi più rappresentativi della rosa. In più, 50.000 euro da versare alla Ternana per il riscatto del portiere Andrea Sala. Queste le basi del progetto del direttore generale. Ad aumentare però è solo la divergenza di vedute con la proprietà, che già nell'ottobre scorso aveva fatto orecchie da mercante di fronte ad eventuali adeguamenti contrattuali; poi a dicembre si è ben guardata dal firmare il rinnovo per mister Zeman; e durante i confronti degli ultimi giorni, di sicuro non si è messa sull'attenti di fronte a cotante richieste.

Martino incarna sempre di più la figura del bambino che chiede la Playstation al genitore, fingendo di non capire la fatica di questi già nel portargli il pane sulla tavola. Se Praticò dovesse "accontentarlo", l'unico modo per evitare il secondo fallimento nell'arco di tre anni, per la Reggina, sarebbe arrivare al primo posto. Oppure vincere i playoff promozione.

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La società non ha assolutamente le possibilità di coltivare sogni di gloria per la prossima stagione, ci siamo stancati di scriverlo così come in tanti si sono stancati di leggerlo. A meno che non si azzecchino tutte, ma proprio tutte le scelte. L'unico programma fattibile riguarda il ridimensionamento dei costi, magari con l'innalzamento tecnico della squadra tramite qualche prestito importante dalla Serie A. Aumentare l'ingaggio a chi vuole passare per eroe solo per aver battuto Melfi e Taranto, sarebbe una mossa degna del più ingenuo dei presidenti.

Per quanto riguarda il capitolo "affare-Sala", rinunciamo ad esternare in maniera completa il nostro pensiero, al solo scopo di non risultare irridenti nei confronti del ragazzo. Due ottimi interventi salva-risultato nel derby d'andata col Messina e a Taranto, inframezzati da mesi di incertezze costate diversi punti. Crescerà, migliorerà: ad oggi non vale, non può valere quella cifra di riscatto. A meno che la Ternana non riconosca il triplo di quella cifra per tenersi il '98 Pelosi...

"Niente voli pindarici" è il leit-motiv di Praticò, ripetuto ad ogni dichiarazione circa le prospettive future. Al presidente non si può rimproverare di non aver parlato chiaro, o di aver promesso la luna. Esca ulteriormente allo scoperto: per mettere in pratica le proprie idee bisogna esserne convinti, la piazza apprezzerà la sincerità. Se per l'anno prossimo sarà necessario partire a fari spenti, nessuno si strapperà i capelli. A condizione che ci siano almeno i fari. All'interno della Reggina non può sussistere una figura che non si adegua alla politica societaria.

Il calcio a Reggio non nasce e soprattutto non muore con una sola persona. Ci serve solo la Reggina, tutto il resto non è indispensabile. In futuro avremo altri presidenti, altri direttori sportivi ed altri allenatori. Nell'estate del 2014, questa testata si prese la responsabilità di scrivere che era meglio staccare la spina. Nell'estate del 2009, altrove si preferì la censura per proteggere una campagna acquisti che purtroppo non culminò col primo posto in Serie B, e le cui ripercussioni hanno prodotto di fatto il fallimento. Adesso ci siamo stancati di essere gli unici a prendersi delle responsabilità: se chi pensa ai propri interessi non ha il buon senso di fare un passo indietro, chi ha a cuore la Reggina ne compia due avanti.

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