Reggina, dai più giovani ai più esperti: le stelle nel firmamento della salvezza

corallibottabangu600di Paolo Ficara - I più adatti al contesto. Soffermarsi sui singoli è un mestiere difficile, su queste pagine per scelta non esprimiamo nemmeno pagelle. Ma al termine di un faticoso campionato per la Reggina, culminato con la salvezza in Lega Pro, è doveroso citare chi è stato protagonista in campo. Attenendoci ai numeri, ma anche partendo da valutazioni opinabili sul tenore delle prestazioni. Il ringraziamento va a tutti, ovviamente c'è chi è stato protagonista e chi gregario.

IN VETRINA – Quel gol al Messina sotto la curva Sud, meriterebbe di finire sugli abbonamenti per la prossima stagione. Toti Porcino è il calciatore rivelazione della Reggina, l'unico ad aver smosso anche qualche osservatore di Serie A. Importanti cambi di passo, freddezza davanti alla porta, testa alta e piede educatissimo in fase di assist. Quattro reti e sette passaggi decisivi. Duttilità da vendere: sorprendente come ala sinistra nel 4-3-3, efficace anche da affaticato come propulsore mancino nel 5-3-2. A Benevento si staranno mangiando le mani per avergli rescisso il contratto. Alberto De Francesco si è contraddistinto per classe cristallina e movenze da mezzala vera, nel settore nevralgico. Nel suo caso, i numeri (3 gol, 1 assist) indicano meno rispetto alla percezione del suo apporto. Il 22enne è spesso entrato nelle azioni offensive più importanti, mostrando capacità di resistere al pressing avversario, dribbling e precisione nei passaggi. Ha una sorta di record: è l'unico ad aver giocato da titolare in tutte le 10 gare terminate poi col successo della Reggina. Sia Porcino che De Francesco l'estate scorsa hanno firmato un biennale, di conseguenza la loro valutazione di mercato non può essere altissima.

I PERNI – I pochi innesti di esperienza si sono rivelati indispensabili. Su Ciccio Coralli abbiamo scritto più di tutti, a livello individuale, nel corso del campionato. Quinto miglior cannoniere nel girone C: davanti a lui solo i bomber di Foggia, Lecce, Matera e Juve Stabia, ossia le compagini che si sono contese la promozione. Solo il Monopoli, tra le dirette concorrenti della Reggina, ha potuto contare su un simile realizzatore (Montini). Più oscuro il contributo di Stefano Botta, elemento che ha saputo unire qualità e quantità. Sua l'iniziativa che ha consentito di sbloccare Reggina-Melfi, dando il via a quel filotto di risultati fondamentali per la salvezza. Probabilmente si sono dovuti entrambi adeguare al contesto, che prevedeva un tuffo nella bagarre per la salvezza in Lega Pro. Il loro passato dice che hanno lottato sia per salvezza che promozione, ma soprattutto in Serie B. Sotto Tivoli e Terni non avevano mai giocato. Il loro attuale contratto scade il prossimo 30 giugno.

--banner--

GLI INNESTI DI GENNAIO – Una buona base per ripartire anche con ambizioni superiori alla salvezza, oltre ai già citati Porcino, De Francesco, Coralli e Botta, potrebbe includere anche gli ultimi due arrivati. Marco De Vito ha registrato la difesa, infondendo sicurezza ad un reparto fin lì flagellato un po' da tutti gli attaccanti avversari. Messo in mezzo tra Gianola e Kosnic in un 5-3-2, si è rivelato un'autentica guida. È sotto contratto col Monopoli fino al 2018, ma ha già espresso la volontà di rimanere in riva allo Stretto. Vito Leonetti non ha avuto tantissime chances, ci sono volute due o tre settimane per capire che non si trattava di un'ala destra. Messo in condizione di esprimersi secondo le proprie caratteristiche, non ha quasi mai bucato la prestazione. Anzi, le reti segnate a Castellammare ed in casa contro il Francavilla, oltre che determinanti ai fini del risultato sono risultate anche di buona fattura. È di proprietà del Lumezzane, impegnato nei playout nel gruppo B.

LE DUE GIOVANI "B" – Bangu e Bianchimano sono gli elementi più giovani ad aver trovato parecchio spazio come titolari. Il congolese ha cominciato benissimo, si è un po' seduto al pari del resto della squadra nella fase centrale, ma dopo aver scontato quattro turni di squalifica ha tirato fuori il meglio di sé. Forse renderebbe di più alle spalle delle punte, per l'ottima capacità di inserimento, la freddezza sotto porta ed i tocchi di prima. Percorso diverso, a livello di rendimento, per l'ex attaccante dell'Olginatese: inizio anonimo, poi il gol dell'1-1 a Catanzaro lo ha gasato. Le voci sull'arrivo di un altro centravanti a gennaio gli sono scivolate addosso. Di sicuro, meglio in coppia con un altro attaccante di ruolo piuttosto che unico riferimento avanzato. Utilissimo quando ci sono da domare lanci lunghi, abbastanza veloce nonostante la stazza, paradossalmente gli è mancata la finalizzazione in qualche stacco aereo.

POCO CONSIDERATI – Forse non saranno dei fenomeni assoluti, ma nel (troppo) vasto organico della Reggina ci sono elementi per i quali ci si attendeva maggior spazio. Carmelo Maesano ce lo immaginiamo fregarsi le mani, nel momento in cui si è optato per il passaggio al 5-3-2, modulo che poteva esaltarne le caratteristiche di fluidificante. Invece il reggino classe '96 si è visto preferire Romanò a Castellammare, questa mancanza di fiducia è pesata contestualmente al successivo ripristino di Cane a destra. Il primo gol tra i professionisti ne suggella comunque un'annata indimenticabile, al di là di qualche boccone amaro. Chi ha il talento per giocare in pianta stabile in Serie B è Andrea Tripicchio: suo il gol più bello visto al 'Granillo', ma alla sua prima esperienza da adulto poteva e doveva fare di più. Dalla panchina è difficile segnare, forse si è preteso troppo nel momento in cui ha trovato una maglia da titolare con la squadra in flessione. Salvatore Lancia inizialmente rientrava nel novero dei circa 14 giocatori presi in considerazione da mister Zeman, paradossale che non abbia trovato più spazio dopo aver fornito l'assist a Bianchimano per l'1-1 di Catanzaro. Cosa dire poi di Domenico Mazzone: ha giocato di più due anni fa quando era minorenne. Levare il posto a Botta sarebbe stato difficilissimo per tutti, ma ad ogni squalifica o infortunio del regista titolare lui ha continuato a scaldare la panchina. O si tratta di una moltitudine di ragazzacci indisciplinati, oppure chi li allena non li ha saputi prendere dal verso giusto: propendiamo per la seconda ipotesi.

Leggi anche:

Caro Zeman, bisogna saper vincere http://ildispaccio.it/calcio/84-quadrante-amaranto/143809-caro-zeman-bisogna-saper-vincere

Reggina, Martino: "Serie B in due anni, ma servono obiettivi chiari". Praticò: "Lavorare ogni giorno è programmazione" http://ildispaccio.it/calcio/84-quadrante-amaranto/143953-reggina-martino-serie-b-in-due-anni-ma-servono-obiettivi-chiari-pratico-lavorare-ogni-giorno-e-programmazione

Reggina, Iacopino: "Il progetto di Martino andrà avanti con Karel Zeman" http://ildispaccio.it/calcio/84-quadrante-amaranto/143900-reggina-iacopino-il-progetto-di-martino-andra-avanti-con-karel-zeman