Reggina, il 30 aprile non tradisce mai: si torna da Andria con la salvezza

kosnic600di Paolo Ficara - "Salve, sono la matematica". Undici anni fa era questo uno dei tanti striscioni a colorare la curva sud, dopo il terzo gol della Reggina al Messina. Il 30 aprile si conferma data fortunata per gli amaranto, che col pareggio sul campo della Fidelis Andria trovano l'aritmetica certezza di disputare anche il prossimo campionato in Lega Pro. Le squadre si fanno male sono dal dischetto nei minuti di recupero. In ogni caso, la sconfitta interna dell'Akragas autorizzava di per sé a togliere lo spumante dal frigo.

ANCORA LEONETTI – Karel Zeman conferma la fiducia alla coppia d'attacco che ha steso la Virtus Francavilla, quindi Coralli rimane in panchina. L'unica novità è l'ingresso di Bangu al posto di Knudsen. Modulo simile ma intenzioni più offensive per il collega Favarin, che nel 3-5-2 schiera Cruz mezzala sinistra: all'andata, l'ex Hinterreggio stazionava centravanti.

PRIMO TEMPO ANDRIA – Non è un assalto a Fort Apache ma poco ci manca. Gli amaranto rimangono arroccati nella propria metà campo, tranne una intuizione di Botta per Leonetti non c'è altro da segnalare in fase offensiva. I padroni di casa invece si divorano una palla gol clamorosa, con Cruz che su cross di Tartaglia brucia Cane ma centra il palo da pochi passi. Ancora Cruz e Tartaglia impegnano Sala, ma la prima frazione si chiude a reti inviolate.

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SECONDO TEMPO REGGINA – La porta sotto la curva sud sembra l'unica destinata veder arrivare il pallone nei propri pressi. Infatti la ripresa è tutta appannaggio della Reggina, con Bianchimano che però tira a nord su mezza frittata della retroguardia pugliese. Ci prova Leonetti dalla distanza, ma è soprattutto Cane ad avere sul destro la palla del possibile vantaggio: la freddezza non è la stessa di Siracusa.

IL VELENO NELLA CODA – La Fidelis Andria si sveglia al 90', quando Croce si incunea in area e De Vito interviene in maniera dubbia. Per l'arbitro è rigore, dal dischetto Berardino la mette nell'angolo basso alla sinistra di Sala. Da Agrigento giungono comunque notizie confortanti, la Reggina sarebbe salva anche con la sconfitta. In ogni caso, al primo pallone buttato in avanti, il portiere Cilli perde la bussola e Bianchimano ha la porta spalancata: tiro incredibilmente fuori, ma c'è l'intervento scomposto di Aya sul centravanti. Dal dischetto si presenta l'ennesimo rigorista diverso, il sinistro di Kosnic si infila di poco sotto la traversa.

LEGA PRO – La Reggina mantiene la categoria: il Monopoli pareggia a Matera, l'Akragas soccombe in inferiorità numerica con la Juve Stabia, e saranno queste formazioni a giocarsi l'ultimo posto salvezza in uno scontro rusticano domenica prossima in Puglia. Il presidente Praticò ha adesso il tempo di festeggiare e soprattutto programmare in vista della prossima stagione: tante le decisioni importanti da prendere nelle prossime settimane. Ma almeno fino a stasera si deve solo gioire. L'investimento a fondo perduto del ripescaggio è andato a buon fine, a Reggio Calabria c'è ancora il calcio professionistico. Era il primo, obbligatorio passo. Buon 30 aprile.

FIDELIS ANDRIA – REGGINA 1-1

FIDELIS ANDRIA (3-5-2): Cilli; Allegrini, Aya, Colella; Tartaglia, Bottalico (76' Minicucci), Piccinni, Cruz (81' Berardino), Curcio; Croce, Cianci (70' Volpicelli). A disposizione: Lullo, Pop, Rada, Volpicelli, Fall, Ippedico, Vasco, Tito, Annoni. Allenatore: Favarin.
REGGINA (5-3-2): Sala; Cane, Gianola, De Vito, Kosnic, Maesano; Bangu (69' Knudsen), Botta, De Francesco; Bianchimano (93' Coralli), Leonetti. A disposizione: Licastro, Carpentieri, Tripicchio, Cucinotti, Porcino, Coralli, Lo, Romanò, Mazzone, Tommasone. Allenatore: K. Zeman.

Reti: 90' rig. Berardino, 93' rig. Kosnic
Arbitro: Perotti di Legnano
Ammoniti: Bottalico, De Vito