Armenise al Dispaccio: "Foggia-Reggina, spero in un pareggio. Il futuro? Meglio costruirsi i giovani in casa"

armenise600di Paolo Ficara - Il corpo in Puglia, la testa a Reggio. Lo stato d'animo di Pietro Armenise, ogni volta in cui lo invitiamo a parlare di Reggina, si evince sin dalle prime battute. A due giorni dalla trasferta degli amaranto in casa della capolista Foggia, l'ex centrocampista ha parlato in veste di doppio ex. L'attuale guida tecnica dei Giovanissimi della Fidelis Andria si è detto fiducioso sulla possibilità di raccogliere un risultato positivo allo 'Zaccheria', nonostante i Satanelli siano praticamente pronti a festeggiare la promozione in B con una eventuale vittoria.

Nel 1987 non fu semplice per il pugliese Armenise lasciare il Foggia per trasferirsi a Reggio Calabria, nella squadra che poi sarebbe diventata leggendaria nel breve volgere di un paio d'anni: "A Foggia avevo disputato due splendide annate, prima con G.B. Fabbri e poi con Zeman. Lì per lì, lasciare quel pubblico e quello stadio meraviglioso mi è dispiaciuto, anche perché mi allontanavo da casa. Quando poi ho toccato con mano l'ambiente di Reggio Calabria, non me ne sono pentito. Nutro un grandissimo ricordo di Foggia. Di Reggio già sapete: tre anni splendidi, tuttora c'è feeling sia con la società che con la gente".

Allo 'Zaccheria' la formazione di casa andrà in cerca dei punti promozione: "Purtroppo non potrò essere presente, per una volta trascorrerò la Pasqua con la famiglia. I calciatori della Reggina si renderanno conto di cosa significa giocare in quello stadio, contro quella curva che è differente anche morfologicamente rispetto a Reggio. Al 'Granillo', la curva è dritta. A Foggia c'è un altro effetto, in ogni caso si tratta di due tifoserie meravigliose. Tentano da quattro anni il salto in B, ormai ci sono dentro con entrambi i piedi".

Anche alla Reggina mancano pochi punti per ottenere la salvezza matematica: "Credo che con 40 o 41 punti, la Reggina è fuori. Sabato spero in un pareggio combattuto, che non dispiaccia a nessuna delle due contendenti. In contemporanea si giocherà Matera-Lecce, con l'ex Padalino che si è lasciato male col presidente Columella – avverte Armenise al Dispaccio - Se la Reggina porterà a casa un pareggio, potrà amministrare nelle gare successive. La vittoria sul Catanzaro è stata determinante".

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In caso di salvezza, quale sarà la strada da seguire a Reggio per l'avvenire? "Quando si opera, si sbaglia sempre. Sugli errori bisogna costruire il futuro. Dal di fuori, dico che la Reggina dovrà ricostruire il settore giovanile nell'ottica di portare ragazzi in prima squadra. Sempre meglio che prendere giocatori dai settori giovanili delle altre squadre. Questo è un discorso che vale per tutte le squadre: i costi sono aumentati, leggo che parecchi soldi della Serie A saranno tolti alla Lega Pro. Faccio un plauso alla Reggina, che a differenza di altre società non registra inadempienze segnalate dalla Covisoc. Sotto questo aspetto, la proprietà ha lavorato in modo egregio".

Chiediamo a Pietro Armenise se nell'organico di prima squadra esistono calciatori con cui monetizzare nel prossimo calciomercato: "Ho visto solo una partita della Reggina, quella di Taranto in cui ero presente. Non conosco bene l'organico. Mi dicevano che alcuni calciatori sono bravissimi, ma in quella partita non si è notato forse a causa del contesto. I giovani non riescono a tirare fuori tutta la propria personalità in certe gare. C'era paura, poi è venuta fuori la Reggina forte dello 0-1. Mi è piaciuto molto Kosnic, ma anche Knudsen e Bianchimano. L'attaccante del Milan sa tenere palla, tecnicamente non dispiace ed è una bella bestia. Ma in una partita delicata, non ci si è potuti esprimere al massimo".

Con Armenise, bandiera di una Reggina che ha fatto avvicinare tanti tifosi in passato, dedichiamo l'ultima battuta al pubblico: "Nei momenti difficili è sempre presente. Noi abbiamo disputato due partite di beneficenza per l'Hospice, la gente è accorsa in massa. Non si può parlar male dei tifosi della Reggina. Sono affettuosi, sia io che la mia famiglia conserviamo un ricordo indelebile. Quando un calciatore arriva a Reggio, deve capire subito cosa significa giocare con quella maglia addosso".