Reggina disorganizzata ed impaurita, il Matera ha vita facile: 2-0

logo1914di Paolo Ficara - Illusione già svanita. Gli ultimi risultati colti contro Juve Stabia e Casertana, al di là dei 6 gol segnati in due partite, non hanno cancellato i problemi della Reggina. Al cospetto di un Matera reduce da cinque sconfitte di fila ma pur sempre terzo in classifica, una squadra anonima raccoglie due palloni in fondo al sacco senza riuscire ad esprimere alcun tipo di idea nella metà campo avversaria. L'ex Di Lorenzo beffa Sala al 9', poi è Negro dal dischetto al 28' a mettere definitivamente in discesa il match per i padroni di casa.

LE SCELTE - Il modulo a tre centrali, più portafortuna che panacea nelle ultime due gare, viene confermato da Karel Zeman. C'è qualche novità negli uomini: a destra troviamo Maesano in luogo di Romanò, quindi un terzino di ruolo per un vero e proprio 5-3-2. In panchina l'acciaccato De Francesco, rilevato da Knudsen. Per uscire dalla crisi, Auteri non tradisce il proprio 3-4-3 col finto centravanti: Strambelli, Negro e Lanini si scambiano continuamente le posizioni nella prima mezz'ora, non dando punti di riferimento alla statica difesa amaranto.

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BARICENTRO BASSISSIMO – Reggina schiacciata all'indietro sin dai primi minuti, anche se le conclusioni di Strambelli e Lanini non mettono in apprensione Sala. Al 9', sugli sviluppi di una punizione, Di Lorenzo e Bianchimano allungano il piedone su di un pallone a mezza altezza: ne esce una traiettoria beffarda per il portiere amaranto, che premia il tocco dell'ex capitano della Reggina Primavera. Il Matera persiste nel proprio pressing sui portatori di palla, trovando il break decisivo per il raddoppio: fallo di De Vito su Negro all'ingresso in area, implacabile dal dischetto il bomber tascabile. Al 28' è già 2-0.

PRESTAZIONE SCONFORTANTE – Durante gli allenamenti a porte chiuse non è stato ben oliato quello che sembra il principale schema offensivo della Reggina: il rinvio di Sala per la testa di Bianchimano. Al di là di una evidente disorganizzazione tattica, duole soprattutto l'assenza di aggressività. La squadra sembra impaurita, gli esterni raramente passano la metà campo, nel settore nevralgico vengono persi parecchi contrasti e Botta chiama il cambio dopo uno scontro. Entra Leonetti, con il modulo che diventa 3-4-1-2.

L'UNICO TIRO È IN FUORIGIOCO - Il barese ha il merito di tentare qualche giocata, oltre che di rivolgersi a muso duro verso qualche avversario. Ma di tiri nella porta di Tozzo non ne arrivano. Anzi è il Matera a tentare il terzo gol per tutta la ripresa, specie con l'indemoniato Strambelli che ci prova anche da calcio d'angolo. Nel finale, Zeman passa al 4-4-2 e Porcino riesce ad inspirare Leonetti: palla nel sacco, ma c'è fuorigioco. La traversa di De Rose è la più netta delle occasioni lucane nell'ultimo scampolo di un match a senso unico. Se la salvezza rimane a 2 punti, la Reggina ha il dovere di guardarsi alle spalle: hanno vinto Akragas, Melfi e Vibonese, quest'ultima renderà visita domenica al 'Granillo'. Se ci si vuole salvare, è ora di prendere delle decisioni sofferte ma necessarie.

MATERA – REGGINA 2-0

MATERA (3-4-3): Tozzo; Mattera, Gigli, Scognamillo; Di Lorenzo, Casoli, De Rose, Armeno (69' Meola); Strambelli, Negro (81' Sartore), Lanini (75' Bertoncini). A disposizione: D'Egidio, De Franco, Dammacco, Sartore, Biscarini. Allenatore: Auteri.
REGGINA (5-3-2): Sala; Maesano, Gianola, De Vito (78' Possenti), Kosnic, Porcino; Knudsen, Botta (40' Leonetti), Bangu; Bianchimano, Coralli. A disposizione: Licastro, De Francesco, Carpentieri, Tripicchio, Lo, Cucinotti, Cane, Romanò, Mazzone, Tommasone.

Reti: 9' Di Lorenzo, 28' rig. Negro
Arbitro: Mei di Pesaro