Gregucci al Dispaccio: "Reggina-Casertana, vince chi ha la mente più sgombra"

gregucci500di Paolo Ficara - Un ex da mordi e fuggi. Angelo Gregucci non è rimasto molto tempo sulle panchine di Reggina e Casertana, che domenica si affronteranno al Granillo. Tre mesi in B con gli amaranto nel 2012, non molti di più in Lega Pro con i falchetti due campionati fa. Il Dispaccio ha chiesto un parere al tecnico pugliese, circa la sfida tra le sue ex squadre. Con Gregucci, personaggio con visione globale sui tanti aspetti che ruotano attorno al calcio, c'è stato modo anche per parlare di vicende legate all'attualità.

Il mister non si aspetta un avversario tranquillo per la Reggina: "La Casertana sta facendo un buonissima stagione. Non conosco vicissitudini e prestazioni, ma si è lavorato bene. La Reggina dovrà lottare per salvarsi, lo impone la classifica. Ci sono tutti i margini per condurre la nave in porto. Bisognerà vedere nel finale di stagione, quelle che saranno le società più serie – avverte Gregucci - Vincerà chi avrà la mente più sgombra. La Racing Roma era data per spacciata, poi Pasqualino Foggia ha messo mano sul mercato a gennaio e pensano alla salvezza diretta. Ci sono margini per poter salvare la Reggina".

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In Lega Pro sono diversi i club che faticano a reggersi da soli: "Bisogna riformare i campionati, non vedo altre soluzioni. Lo dico anche contro la mia categoria – ammette l'ex tecnico di Vicenza ed Alessandria - Vanno azzerati dei parametri, le squadre sono tante e la qualità dovrebbe aumentare dopo una scrematura. Lunedì prossimo si vota un presidente federale, chi sarà eletto inizierà a lavorare in una direzione. Questa tematica è in agenda".

Come detto, quelle di Gregucci a Reggio Calabria e Caserta sono state esperienze fugaci: "A Caserta ho trovato solo delle bravissime persone, un po' come a Reggio. Esperienza troppo breve, poco marcata. Quando c'ero io, l'obiettivo era lottare per la Serie A attraverso i playoff. C'erano grandi giocatori, gente di qualità. Oggi lottano per il Benevento o con altre magliette".

Avendo lavorato in Inghilterra assieme a Roberto Mancini nel Manchester City, inevitabile chiedere a Gregucci un pensiero sull'esonero di Claudio Ranieri a Leicester: "Sotto il profilo epidermico ed emotivo, la poca riconoscenza da parte di un club e di un gruppo esiste. Determinando il cambiamento, il gruppo ha dimostrato le proprie debolezze. Negli ultimi 10 anni, la storia del Leicester è fatta di Serie B o di lotta per salvarsi in massima categoria. Tutti i pianeti si sono messi in fila, come mai nella storia del calcio. Sarà impossibile per i prossimi 100 anni. Condotti da una persona per bene, ripudiata dal calcio italiano, hanno fatto qualcosa di leggendario. Si sono fatti cogliere dal panico di retrocedere. La reazione dello stadio è notevole, si sono schierati con Ranieri. Ci colpisce dal punto di vista del patriottismo, c'è un italiano che si è fatto valere all'estero. Anche in Inghilterra, dove la cultura è diversa dalla nostra, accadono certe cose".