Catanzaro-Reggina, Soluri: "Cosentino vende davvero? Praticò non può andare avanti senza supporto"

soluridi Paolo Ficara - Ultima contro terzultima. Sarà un derby di bassa quota, quello in programma domenica alle ore 14:30 tra Catanzaro e Reggina, per il 15° turno di Lega Pro girone C. Giuseppe Soluri, attuale presidente dell'OdG Calabria, negli anni scorsi a capo del Catanzaro per un breve periodo, si è concesso ai microfoni del Dispaccio nella settimana che porta alla sfida tra giallorossi ed amaranto.

Ormai la rivalità degli anni '70 rappresenta un lontano ricordo. Il clima tra le due tifoserie non è più così aspro: "Quella rivalità derivava da scelte governative, poi effettuate. Il clima politico prevedeva una strategia della tensione – rammenta Soluri - Fu un momento storico particolare per le città di Reggio e Catanzaro, oltre che per la Calabria. Oggi rimane solo la rivalità sportiva, con due squadre che competono nello stesso campionato. Il confronto si è proposto pochissimo negli ultimi lustri, avendo la Reggina militato prevalentemente in A ed in B, ed il Catanzaro tra C1 e C2. Due anni fa si è giocato il derby, purtroppo in sedicesimo: nessuna delle due è al meglio della propria stagione, né come livello di categoria né come classifica".

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Oggi che rapporto c'è tra politica e società di calcio in Calabria? "Non credo ci sia un rapporto diretto e preciso. La politica catanzarese non ha un interesse intenso verso il club, stessa cosa mi pare di poter dire su Reggio Calabria. La nuova Reggina di Praticò non mi dà l'impressione di mantenere legami particolari di natura politica – sostiene il presidente calabrese dell'Ordine dei Giornalisti - A Cosenza, il proprietario ha rapporti commerciali con il Comune e con gli Enti, ma li aveva già prima di prendere in mano la società".

Tante calabresi in Lega Pro, il Crotone è in Serie A. Quella che vede i pitagorici davanti, è una gerarchia che rimarrà per tanto tempo nel calcio calabrese? "Il Crotone ha avuto negli anni una grandissima fortuna ed una altrettanto grande abilità. La fortuna è costituita dalla tranquillità data dalla città a chi ha gestito la società, per preparare nel tempo i successi verificatisi. Piccoli passi in avanti ogni anno, già nella precedente stagione aveva rischiato di salire in Serie A. Ma il Crotone aveva già dimostrato di essere una società stabile – sottolinea Soluri al Dispaccio - L'abilità è derivata sia dal presidente Vrenna che dal direttore Ursino, persone competenti di calcio. Hanno saputo gestire la società, mettendo assieme una squadra competitiva, con giovani che hanno trovato spazio anche in Nazionale. Il problema delle altre calabresi ha spesso riguardato i continui cambi in società".

Per avere solidità societaria, servono investimenti. A Reggio, Praticò si professa aperto a nuovi soci. Mentre a Catanzaro... : "Capisco Mimmo Praticò. Sopportare il peso di una squadra di calcio, con i costi che ha nonché con le aspettative della piazza, non è facile. Non lo è per chi ha enormi risorse, a maggior ragione per chi non ne dispone di infinite. Mi auguro trovi qualcuno in grado di supportarlo. Da solo, diventa un'impresa impossibile. A Catanzaro, l'imprenditore che detiene la proprietà si dice abbia possibilità importanti. Cosentino ha investito in passato, senza raggiungere i traguardi prefissati. Forse adesso sta investendo di meno ed i risultati sono quelli che sono. Il Cosenza sta cercando di seguire le orme del Crotone: lavorare anno dopo anno per aumentare le proprie potenzialità, allo scopo di raggiungere obiettivi più importanti. Dopo il quinto posto dell'anno scorso, ambisce a migliorare la classifica e comunque arriverà a giocarsi i playoff".

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Più facile che avvengano mutamenti societari prima a Reggio Calabria o prima a Catanzaro? "Non so se davvero il presidente del Catanzaro voglia davvero vendere. Ammesso che questa ipotesi sia giusta, non intravedo chi possa caricarsi questo fardello pesante sulle spalle, col rischio di scivolare in una categoria peggiore. Nonostante io sia convinto che il Catanzaro si tirerà fuori tranquillamente dalla lotta per non retrocedere. A Reggio Calabria, Mimmo Praticò credo vorrebbe avere dei supporti. Non so se eventualmente sia interessato a cedere definitivamente o meno, sono scelte che appartengono a lui. Quel che si può dire oggi, è che le altre due squadre calabresi della C sono le più stabili – avverte il presidente Soluri - A Cosenza c'è una proprietà solida, che coltiva la politica dei piccoli passi. A Vibo, il presidente Caffo rappresenta una solidità economica importante. Anche lui prova a migliorare gradualmente le condizioni della squadra. Per Reggina, Catanzaro e Cosenza, la Serie C rappresenta una categoria da superare il prima possibile. Per la Vibonese, questa Lega Pro unica è già un risultato di grande importanza".

All'ex amministratore del Catanzaro, chiediamo quanto possa valere attualmente una società calabrese di Lega Pro (a prescindere se si tratti di Catanzaro, Reggina o altre), in termini di cifre investibili da potenziali nuovi imprenditori per rilevare le quote di maggioranza: "Un'impresa, per come spiegano i manuali di economia e finanza, vale per quello che in teoria può fruttare. Un'azienda che fattura annualmente 1 milione di euro, in teoria vale 1 milione. Nel calcio, questo ragionamento non può essere fatto. Ci sono soltanto perdite. I ragionamenti teorici non hanno senso. Vale lo spirito di chi vuole comprare e le pretese di chi vuole lasciare. Dipende da fattori estranei ed ultronei rispetto ai parametri economici tradizionali".

Infine, il presidente Soluri rivolge il proprio saluto alle realtà calcistiche calabresi: "Un in bocca al lupo a Reggina, Catanzaro, Vibonese e Cosenza. Che i giallorossi e gli amaranto si salvino, che i silani raggiungano i playoff, che il club di Caffo mantenga la categoria".

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