Galigani al Dispaccio: "Reggina, serve un progetto. Taranto, Prosperi è senza deroga"

galigani500di Paolo Ficara - Il Taranto degli anni d'oro. Vittorio Galigani è stato protagonista dell'ultima epopea vincente nel capoluogo jonico, come direttore sportivo capace di mantenere la squadra in Serie B. Domenica sera si ripropone una sfida che manca da tantissimo tempo, esattamente dal 1990/91. La Reggina non intende fare sconti al tecnico Prosperi, dato in bilico dopo la sconfitta interna col Francavilla. Galigani, rimasto a vivere in Puglia, ci aiuta a comprendere il momento attraversato dal Taranto. Non mancano le osservazioni anche sugli amaranto.

Nell'intervista rilasciata al Dispaccio, Galigani inquadra innanzitutto i mali alla base della crisi del Taranto, attualmente terzultimo a pari merito con la Reggina: "Molti dicono che la responsabilità di questa situazione sia relativa al ripescaggio, quindi al conseguente ritardo con cui sono partiti. In realtà, questa è una squadra composta da una cooperativa: consigli di pseudo consulenti, chi ha portato un calciatore e chi ne ha portato un altro. Si è deciso di prendere un ex allenatore come Franco Delli Santi e metterlo a fare il direttore sportivo. Non ne ha i titoli, né le capacità. La squadra è stata fatta assieme all'ex allenatore Papagni: se questa è la squadra, significa che nessuno dei due conosceva a fondo i giocatori acquistati. Avevano carta bianca per costruire un organico da salvezza, invece è uno dei peggio allestiti".

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L'avvicendamento in panchina tra Papagni e Prosperi, promosso dalla Berretti, non ha migliorato la situazione, anzi: "Papagni stava praticando un calcio sparagnino, di certo non piacevole, che però aveva consentito di raggranellare 9 punti in 5 partite – spiega il direttore Galigani – Per ragioni che dall'esterno non possiamo sapere, si è deciso per l'esonero. Prosperi è un mio ex calciatore. Gli è anche scaduta la deroga, domenica a Reggio Calabria dovrebbe andare in panchina Franco Delli Santi. Ma l'allenatore continuerà a farlo Prosperi. C'è confusione. In campo ci va gente che l'anno scorso ha giocato pochissimo. Vedo difficoltà enormi nell'arrivare al tiro. L'attaccante Magnaghi non si è ambientato, non ha trovato un gioco adatto alle proprie caratteristiche. L'attacco del Taranto è uno dei peggiori del campionato, la difesa una delle più perforate. Prosperi gode della fiducia da parte della presidente, è stato scelto pur non avendo il patentino. Pericolosa la strada di mettere un prestanome che lo surroghi in panchina, non è una bella figura"

Confrontando le due situazioni, la valutazione di Vittorio Galigani è univoca: "Il Taranto è rabberciato. Stendardo ha avuto da dire con Prosperi, è andato praticamente fuori squadra e adesso è un lungodegente. Chi ha visto la partita contro il Francavilla, avrà notato che molti calciatori erano fuori ruolo. Si pensava che il Taranto potesse salvarsi tranquillamente, ora inizia a serpeggiare paura. Anche a Reggio Calabria ci si ritrova a rincorrere. Un mese fa, Zeman jr era il nuovo profeta dello Stretto: ora rischia l'esonero. Senz'altro ha delle responsabilità, ma altrettante ne ha la società che non gli ha messo a disposizione un organico competitivo. Entrambi i club usano il pretesto del ripescaggio molto oneroso avvenuto il 4 agosto, per dire che non si poteva fare meglio. Ma è solo un pretesto: c'erano ancora 26 giorni di calciomercato, comunque è più un fatto di capacità che di disponibilità economica. Di svincolati in giro ce n'erano tanti. Mi è sembrato che in entrambe le piazze siano stati fatti salti mortali per reperire i 250.000 a fondo perduto, senza avere un progetto alle spalle che tutelasse quell'investimento".