Reggina, lettera del tifoso Seby Plutino: "Scoraggiante la procedura d'ingresso per i disabili"

logo1914Una lettera aperta pubblicata sul proprio profilo facebook. Così il tifoso amaranto Seby Plutino, portatore di handicap, ha inteso manifestare il disappunto nei confronti della Reggina per quanto riguarda le modalità di accesso allo stadio, definite "scoraggianti" e "quasi umilianti". Nella convinzione che la società sia in grado di comprendere lo stato d'animo del tifoso, ancor prima che di risolvere la questione, forniamo pubblicazione del testo:

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"Carissima Reggina 1914,
chi ti scrive è un appassionato che ti segue da più di vent'anni, da quando in porta giocava Sandro Merlo. Una passne trasmessami da mio padre, aumentata man mano crescendo.
Ti scrivo con un po' di rammarico, ma senza alcuna polemica; non mi sono mai vantato del mio attaccamento, a dispetto di certa tifoseria che lo esibisce quasi fosse un curriculum, anche perchè, essendo disabile, non ho mai potuto "fare mio", in "modo pieno", il coro "Ovunque andrai io ti seguirò e per te io combatterò...", non mi sono mai potuto godere una partita in Curva Sud ma, nel mio piccolo, ho fatto i miei sacrifici e le mie rinunce per seguirti.

Ora, improvvisamente, per la prima volta, mia cara Reggina, mi chiedi di munirmi, OGNI VOLTA, di un "accredito" da esibire al personale addetto all'ingresso dello Stadio per potere accedere, altrimenti ,dalla prossima partita, RESTO FUORI.
Mi chiedi, cara Reggina, di avvisarti OGNI VOLTA della mia presenza tramite mail (come se avessimo bisogno di presentazioni), nella quale dovranno esserci tutti i miei dati e carta d'identita, e quelli del mio accompagnatore, (considerato che non sono autonomo negli spostamenti).

Mi chiedi, cara Reggina, di ricordarmi di farlo entro e non oltre le 13 del giovedì se la partita è di domenica o lunedì, di mercoledì se l'incontro è di sabato, entro le 19 dell'antivigilia se ci sarà il turno infrasettimanale, cosa che potrebbe sfuggirmi dato che anch'io ho degli impegni e le mie dimenticanze.

Mi "imponi", cara Reggina, di ricordarmi essere allo stadio, per ritirare l'accredito, entro mezz'ora prima della partita (dalle 13 se è domenicale o a 2 ore dall' inizio dell'incontro se è infrasettimanale), come se non potessi far tardi anch'io (considerato che non mi sposto da solo), infatti, com'è normale, qualche volta sono arrivato per il rotto della cuffia col fischio d'inizio o a partita iniziata.
Lo capisco, cara Reggina, ti attieni alle norme di sicurezza, ti vuoi, giustamente, tutelare, e fai bene perchè i disabili non sono tutti buoni e potrebbero anche loro creare dei disordini.

Non critico il voler regolamentare il mio ingresso, ma il modo: ancora una volta si persiste nello sbagliare l'organizzazione delle cose che riguardano noi disabili; non parlo a nome della categoria, non ho la presunzione e me ne guardo bene, ma, a mio avviso, una delle noie più grandi a cui un disabile si trova di fronte da sempre è quello di dover certificare sempre tutto e farlo sistematicamente, anche in ambito sportivo, è scoraggiante: per di più il dover allegare OGNI VOLTA, il certificato d'invalidità, quasi fosse il nostro biglietto da visita, la nostra carta d'identità. Lo trovo quasi discriminatorio, umiliante. Così come una delle più grandi difficoltà a cui veniamo giornalmente incontro, sempre secondo me, non considerando chiaramente le cose più serie, è quella degli spostamenti, e l'essere costretto ad essere allo Stadio almeno mezz'ora prima della partita è un limite, oltre ai ritardi che potrebbe avere qualsiasi tifoso.

Ci tieni a precisare, cara Reggina, che continuerò a vederti completamente GRATIS, sia io che il mio accompagnatore; anche tu ti omologhi al pensiero comune come se far pagare qualcosa ad un disabile fosse chissà quale scandalo.

I disabili, come qualsiasi altra categoria, è varia, quindi composta da soggetti di tutti i tipi: cattivi, buoni, ricchi, poveri ec, quindi un disabile può è giusto che paghi, sicuramente, nella stragrande maggioranza dei casi, troverebbe molto più utile uno snellimento in queste noie burocratiche o un aiuto concreto nel quotidiano.

Trattato come un qualsiasi occasionale che è venuto qualche volta in A a vedersi le big.
Ti confesso in tutta sincerità che sono deluso: è un'occasione persa: avrei preferito anche pagare, avere il mio abbonamento, il mio pass, ma una volta l'anno, senza dover rifare ad ogni partita in casa la stessa cosa.

Essere considerato come tifoso. E' una soluzione che mi permetto di suggerire.
No, cara Reggina, non sono d'accordo che tu e la nuova società non dovreste essere criticate mai, pena essere etichettato come "nemico della città", questa cosa faccio fatica ad ingoiarla e, te lo dico con franchezza, la trovo sbagliata. Specie per i certificati d'invalidità, una volta ricevuti e "in archivio", non credo ci sia bisogno di presentarli nuovamente.

Mi auguro che presto, magari già dal prossimo anno, si adotti la proposta sopraelencata o cmq si riveda il protrarsi di questa procedura "noiosa", specie per chi come me frequenta il Granillo quasi regolarmente.

Domani sera, per mia negligenza, non verrò a vederti.

Mi adeguerò e continuerò ad andare al campo? CERTO. Abbandonerò? MAI.
Per chiudere con una battuta, è come avere il permesso della suocera per vedersi con la "zita".
Nell'attesa che questa "pagina noiosa di un libro bellissimo" si risolva, la prendo come una squalifica, cercando di essere da oggi più diligente. Ora e sempre, FORZA REGGINA".