Reggina, Jacobelli: "Basta penalizzare gli ultras". Praticò: "Via le barriere in tribuna"

jacobellipraticodi Paolo Ficara - Giornalismo di classe. Xavier Jacobelli, penna tra le più autorevoli della stampa italiana, ha fatto tappa a Reggio Calabria per un ampio articolo, di prossima pubblicazione sul Corriere dello Sport. L'ex opinionista del Processo del Lunedì si è intrattenuto con i giornalisti presenti all'allenamento della Reggina, presso lo stadio "Oreste Granillo": è stata l'occasione per toccare varie tematiche, in primis il rapporto tra calcio e tifoseria, alla luce anche delle recenti restrizioni relative ai derby col Messina (trasferta vietata) e Cosenza (capienza ridotta).

"A Reggio c'è simbiosi tra la società ed il pubblico. Fermandoci a fare rifornimento, il benzinaio si è complimentato col presidente Praticò, affermando che gli è stata restituita la passione. Ho visto gente piangere per il pareggio col Catania. Si sbaglia a pensare che il tifoso sia l'ultimo. La tessera del tifoso è un micidiale sfollagente. Assurde le limitazioni imposte per Reggina-Cosenza, non esiste né in cielo e né in terra. Bisogna piantarla di penalizzare gli ultras – sferzante il monito di Jacobelli - Se uno infrange le leggi, a prescindere se stia in curva o in tribuna, deve essere punito. Ma certe misure sono allucinanti, si svuotano gli stadi. Così le famiglie si allontanano dallo stadio, anche perché poi ci sono partite come Napoli-Benfica in cui una curva costa 40 euro. Reggina-Cosenza è una bellissima partita, una festa del calcio, perché non possono venirci tutti? L'ordine pubblico va garantito, ma non si può autorizzare una prevendita biglietti ad un giorno e mezzo dalla partita. È una vergogna".

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Xavier Jacobelli rappresentata una testata nazionale che vanta un rapporto solidissimo con la Reggina, testimoniato dal titolone sul ripescaggio in Lega Pro: "La gente seguirebbe la squadra anche in terza categoria, purché pronta a battersi. Al CorSport abbiamo una grande fortuna: c'è Eugenio Marino, memoria storica della Reggina, tra i nostri migliori cronisti ed attento a quello che accade. In questo momento i giornali cartacei hanno solo una strada per contrastare la concorrenza di internet: specializzarsi, trovare dei contenuti che attirino, anche perché c'è un prezzo di 1,40 euro. Puntiamo molto sugli approfondimenti, dando spazio a realtà di cui solitamente si parla solo per la partita di domenica. La storia della Reggina è la sceneggiatura di un film: società gloriosa, giocatori come Pirlo portati alla ribalta in Serie A, salvezza partendo da -15, periodo di difficoltà, fallimento e ripartenza. Ho conosciuto il signor Zeman, mi ha fatto un eccellente impressione. Ha fatto il liceo classico, si è laureato in lingue, ma non vedeva l'ora di compiere 25 anni per iniziare il mestiere di allenatore. È consapevole della grande opportunità offertagli dalla Reggina. Ci sono i presupposti per una stagione soddisfacente".

Accanto da diverse ore a Xavier Jacobelli, il presidente Mimmo Praticò ha rimarcato l'importanza di avere una penna così prestigiosa in visita a Reggio: "Ne siamo onorati ed orgogliosi. I tifosi dovrebbero essere contenti del messaggio che stiamo trasmettendo in Italia, a livello di comportamento. Siamo contenti dei risultati, potremmo anche avere qualche punto in più. La gente è contenta di questa squadra, ciò mi emoziona e mi fa credere di essere sulla strada giusta. L'ingresso nel mondo del professionismo mi ha impressionato, specie per gli aspetti burocratici. Troppe firme, troppa rigidità in questo calcio. In Lega Pro sembra di essere a livello di Coppa dei Campioni, questo è un calcio che non avvicina la gente al mondo dello sport".

Il massimo dirigente della Reggina non fa mistero di essere contrariato per le problematiche che stanno limitando l'accesso allo stadio per partite importanti: "Dispiace che le leggi in Italia mettano questi paletti all'entusiasmo della gente. Vorrei che prima o poi riuscissimo a vedere una partita come in Inghilterra, dove puoi decidere di recarti allo stadio anche a dieci minuti dal fischio d'inizio. Esprimo per la prima volta pubblicamente uno dei miei sogni: mi auguro si possano eliminare le barriere in tribuna, fra due anni. La squadra? L'unità può consentire di superare anche squadroni come Lecce e Foggia. Il Sant'Agata? Stiamo aspettando si risolvano tutte le problematiche. L'impianto è importantissimo. Non esiste calcio senza impianti. Chi deve risolvere? Avessimo noi le possibilità finanziarie, faremmo da soli. Non è pensabile che una città come Reggio Calabria costringa una società ad arrabattarsi con soluzioni di fortuna, utilizzando un manto già disastrato come quello del 'Granillo' per allenarsi. Chiaramente a pagamento".