Reggina, Falcomatà: "Sblocco Sant'Agata? Quattro giorni potrebbero bastare"

falcomatagiuseppe28gendi Paolo Ficara - Tentativo estremo. Dopo la botta tremenda e probabilmente letale del Sant'Agata posto sotto sequestro preventivo, la Reggina proverà in tutti i modi a non alzare bandiera bianca fino all'ultimo. La documentazione che consentirebbe di declassificare il centro sportivo da rischio idrogeologico R4 a R2 sarebbe ferma da anni presso l'urbanistica del Comune di Reggio Calabria, senza che la Regione ne abbia mai ricevuto copia. Per capire qualcosa in più sulla vicenda, il Dispaccio ha interpellato il primo cittadino, Giuseppe Falcomatà:

"Non conosco bene la vicenda, dovrei rientrare in città entro stasera – esordisce il sindaco, rintracciato telefonicamente – Bisogna verificare quelle che sono le competenze e le eventuali azioni del Comune. Ad oggi non ho le carte davanti, inutile dire cose che poi sono diverse dallo stato dei fatti".

Il contatto tra Reggina e primo cittadino non è ancora avvenuto: "Non ho sentito il presidente Foti. Per la città, il colpo peggiore è stata la scomparsa dal panorama sportivo professionistico. Questo è un altro tipo di situazione. Bisogna capire qual è lo stato dell'arte, se la cosa si può risolvere".

Il sindaco Falcomatà non era ovviamente in carica, al momento dell'effettuazione di un lavoro che avrebbe fatto "retrocedere" il Sant'Agata da R4 a R2 nella classificazione di rischio: "Se questa documentazione esiste e non è stata trasmessa all'apposito Dipartimento Regionale, quattro giorni potrebbero anche bastare. Altrimenti i tempi sarebbero più lunghi. In ogni caso, io apprendo adesso di questa situazione".